Eurostat, a dicembre produzione edilizia +0,9%. In Italia -8,8% su anno
Lo scorso dicembre la produzione nel settore delle costruzioni nella zona euro è aumentata dello 0,9% su base mensile e dell'1% nella Ue a 28
Roma, 19 febbraio 2014 - Torna il segno positivo per la produzione edilizia nell'Eurozona. A dicembre si è registrato un aumento dello 0,9% rispetto al mese precedente. A confronto con dicembre 2012 si è invece registrata una contrazione (-0,2%). Lo rende noto Eurostat. Nella Ue-28 a dicembre si è registrata una crescita del +1,0% su base mensile e dello 0,8% a paragone con il dicembre 2012.
In Italia, invece, la produzione edilizia a dicembre è crollata del -8,8% rispetto allo stesso mese del 2012. E' il secondo dato peggiore, dopo il Portogallo tra quelli a disposizione di Eurostat per i paesi della Ue-28. Prendendo in considerazione il quarto trimestre 2013 rispetto allo stesso periodo del 2012, il calo della produzione italiana è stato addirittura del -9,9%.
Su base annua, però, il dato europeo resta negativo. Nel 2013 si registra infatti una forte frenata complessiva nell'Eurozona: -2,9% rispetto al dato dell'intero 2012, mentre nella Ue-28 la riduzione è stata di -2,2%. Fra gli Stati membri dell'Ue, nell'ordine i maggiori cali su base annua sono stati registrati in Portogallo (-14,1%), Italia (-8,8%) e Spagna (-4,7%).
In Italia, invece, la produzione edilizia a dicembre è crollata del -8,8% rispetto allo stesso mese del 2012. E' il secondo dato peggiore, dopo il Portogallo tra quelli a disposizione di Eurostat per i paesi della Ue-28. Prendendo in considerazione il quarto trimestre 2013 rispetto allo stesso periodo del 2012, il calo della produzione italiana è stato addirittura del -9,9%.
Su base annua, però, il dato europeo resta negativo. Nel 2013 si registra infatti una forte frenata complessiva nell'Eurozona: -2,9% rispetto al dato dell'intero 2012, mentre nella Ue-28 la riduzione è stata di -2,2%. Fra gli Stati membri dell'Ue, nell'ordine i maggiori cali su base annua sono stati registrati in Portogallo (-14,1%), Italia (-8,8%) e Spagna (-4,7%).