Ferraris: “Coprire almeno il 40% del nostro fabbisogno energetico da soli”
In un’intervista rilasciata al Corriere della sera, l’ad del Gruppo FS Italiane spiega il Piano industriale da oltre 190 miliardi di euro di investimenti entro i prossimi 10 anni

Un piano industriale da oltre 190 miliardi di euro di investimenti entro i prossimi 10 anni. É questo l'obiettivo annunciato dall'amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, Luigi Ferraris, che in un'intervista di Daniele Manca al Corriere della Sera, spiega nel dettaglio un piano a 10 anni che nasce "innanzitutto dalla necessità di una pianificazione che guardi alla realizzazione e al completamento delle infrastrutture". Ferraris sottolinea che "quando si parla di infrastrutture non dovremmo più considerare i singoli lotti nei quali si divide una linea ferroviaria o una strada, quanto quello che i tecnici chiamano l'opera a "vita intera". Significa finanziare e pianificare la realizzazione completa, dando certezze sulla sua esecuzione e sui tempi e creando così le condizioni per realizzare investimenti sull'indotto turistico o imprenditoriale. Traguardare le necessità future anche sul fronte delle professionalità occorrenti. Consentire agli appaltatori di attuare politiche di protezione dei costi, con un approvvigionamento preventivo di materiali per ridurre rischi prevedibili o meno, come quelli generati dalla crisi ucraina e dalla pandemia".
In merito ai primi obiettivi del piano industriale, Ferraris li elenca così: "Realizzare tutti gli investimenti programmati. Rendere attraente il trasporto collettivo rispetto a quello individuale. Raddoppiare la quota di trasporto merci su rotaia. Arrivare a coprire almeno il 40% del nostro fabbisogno energetico da soli, in autoproduzione, da fonti rinnovabili".
Fondamentale sarà anche "integrare i nostri 17 mila chilometri di linee ferroviarie con i nostri 32 mila chilometri di strade di Anas. Mettere a sistema i lavori sulle infrastrutture e sugli oltre 40 mila ponti e viadotti significa fare economie di scala, ottimizzare le scelte strategiche sul territorio, progettare in maniera integrata, coordinare gli interventi manutentivi per minimizzare i disagi a chi viaggia. Su tante rotte noi ridurremo i tempi di viaggi, andremo ad esempio da Napoli a Bari in due ore, ma se poi non trovo la coincidenza con un servizio locale, o non ho parcheggi di scambio dove lasciare l'auto, rischio di vanificare quel risultato".
“Nella missione del Polo urbano – ricorda l’ad -, oltre a rigenerare asset immobiliari e fondiari non più strumentali al servizio ferroviario, c'è anche quello. Già oggi abbiamo 84 parcheggi, vogliamo arrivare a 250 con migliaia di colonnine per auto elettriche e spazi per lo sharing. E poi realizzare e gestire infrastrutture per una mobilità urbana sostenibile, e fornire soluzioni di logistica di primo e ultimo miglio nelle stesse aree urbane”.
A realizzare il tutto “le nostre persone. Le colleghe e i colleghi che, com'è successo finora, saranno capaci di raccogliere queste nuove sfide e vincerle, a servizio del Paese”, conclude Ferraris.
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