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Briciole di pane

Ferraris: nel 2022 investimenti oltre 12 mld, nel 2023 si passa a 18-19 per tenere il passo

In una lunga intervista al Sole 24 Ore, l’ad del Gruppo FS spiega la linea del Piano Industriale 2022-31 dando priorità agli obiettivi del PNRR

Un Piano industriale di 10 anni che prevede un ritmo di investimenti di 19 miliardi l'anno per un totale di 190. Lo ha ricordato l’Amministratore delegato, Luigi Ferraris, intervenendo al Forum del Sole 24 Ore e rilasciando una lunga intervista al quotidiano.
"Nel 2021 abbiamo messo a terra uno sforzo di oltre 12 miliardi e chiuderemo il 2022 più o meno allo stesso livello. L'anno prossimo dovremo cominciare con il primo salto per mantenere la velocità di crociera di 18/19 miliardi" ha ricordato l’ad. 
"I 190 miliardi di investimenti includono infrastrutture, tecnologia, treni e altro, ma la componente che richiederà lo sforzo maggiore è quella delle infrastrutture" sottolinea. "Considerando poi i piani di Anas e Rfi, con un orizzonte temporale proiettato oltre il 2031, gli investimenti superano ampiamente i 200 miliardi. Restiamo sul tema della messa a terra dei progetti". 
E riguardo ulteriori interventi, dal punto di vista normativo, per attuare quanto Fs ha pianificato, Ferraris prosegue dicendo che "i provvedimenti di legge che sono stati emanati sono sicuramente un buon viatico, ma io credo che sia necessario cominciare ad avviare una qualche riflessione su come remunerare i progetti in modo da immaginare un meccanismo di copertura sul progetto a vita intera, che consenta a chi deve pianificare gli investimenti di avere visibilità e certezza sull'intero percorso". 

"Il criterio che guida il mondo delle infrastrutture - spiega- è la suddivisione in lotti, ma, se guardiamo alla declinazione concreta, questo tipo di meccanismo ha finito per produrre molto spesso ritardi e inefficienze. E, invece, un meccanismo come quello che ho appena descritto, darebbe certezza a chi lancia la gara, a chi vi partecipa e a chi intende investire sull'indotto. Interazioni informali sono già in corso. Il discorso però ancora è prematuro, ma bisogna cominciare a ragionare sulla situazione". 

Per Fs però la priorità sono "gli obiettivi del Pnrr" ma "subito anche treni e strade più connessi col Wi-Fi". Dobbiamo correre – ha detto l’ad del Gruppo -, più merci e passeggeri sui convogli, investimenti su fibra e digitale". In questo modo, Ferraris traccia le prossime sfide a cominciare dall'attuazione dei 24 miliardi di progetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza, considerati "la priorità del momento", e dall'ulteriore spinta sulla digitalizzazione e sulla connettività per assicurare copertura wi-fi sui treni, nelle stazioni e nelle strade che corrono vicino ai binari. "Tra i giovani c'è entusiasmo e voglia di esserci” - spiega il top manager. “E penso che mai come oggi per un giovane entrare nel nostro gruppo sia sfidante".

La nuova strategia decennale avrà un impatto di circa il 2% sul Pil (con un indotto occupazionale di oltre 200mila persone), prevede una profonda ridefinizione della governance e poggia su una nuova struttura organizzativa, con la creazione di quattro poli di business (Passeggeri, Infrastrutture, Logistica e Urbano). Un riassetto, spiega il ceo del gruppo che, rispetto ai business più tradizionali delle Ferrovie, tiene conto di due nuove tendenze: "La prima, come conseguenza della pandemia, è che il comportamento del passeggero sta cambiando: con la quota di lavoro a distanza che va aumentando, diminuisce la componente business nei trasporti. Per recuperare questo segmento di clientela, in treno si dovranno realizzare condizioni per lo smart office e le videoconferenze. La seconda tendenza è l'aumento, in modo importante, del traffico turistico che sta prendendo piede, come abbiamo scoperto anche dal successo dei treni storici, e che sarà oggetto di un'unità di business dedicata nel polo Passeggeri".