Ferrovie prepara 4 miliardi di bond
Questo l'ammontare complessivo del programma messo a punto dall'ad Moretti
Milano, 21 maggio 2013 – Un programma di emissioni obbligazionarie fino a 4 miliardi di euro. E quello messo in cantiere dalle Ferrovie dello Stato italiane che, messe in difficoltà dai debiti di Regioni e Stato centrale, hanno deciso di sfruttare la bonaccia sui mercati per emettere bond. Anche perché il conto rimasto ancora da saldare da parte della pubblica amministrazione nei confronti del gruppo Fs, secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, sarebbe arrivato a 3 miliardi di euro. Un importo da capogiro, anche più alto rispetto a quello denunciato dall'amministratore delegato Mauro Moretti qualche tempo fa, a cui si arriverebbe considerando non solo i debiti non onorati dalle controparti pubbliche nei confronti di Trenitalia, ma anche quelli verso Rfi, la controllata che gestisce la rete ferroviaria nazionale.
Una tale mole di crediti non poteva non creare per il gruppo ferroviario una situazione di tensione di liquidità. Proprio per affrontare queste difficoltà sul fronte finanziario è tornata d'attualità la carta bond, che in realtà le Ferrovie avevano preso in considerazione già nel 2011, ma che era poi rimasta nel cassetto a causa delle sfavorevoli condizioni dei mercati. Adesso invece sarebbe tutto pronto perla prima emissione, da 1,5 miliardi, peraltro annunciata da Moretti a fine marzo. Ma si tratterebbe comunque solo di una prima tranche, rispetto a un pacchetto complessivo che potrebbe arrivare appunto 4 miliardi.
Qualcosa di più sulle modalità con le quali il gruppo si affaccerà sul mercato del credito dovrebbe essere reso noto nei prossimi giorni. Ma, almeno secondo quanto dichiarato dallo stesso amministratore delegato qualche settimana fa, non sarebbe da escludere un'emissione anche per il mercato retail. «Stiamo lavorando per emettere un bond a breve, l'abbiamo già portato in cda e pensiamo a uno o più bond per un valore complessivo di 1,5 miliardi», aveva detto Moretti a fine marzo in occasione della presentazione del nuovo treno ad alta velocità realizzato da AnsaldoBreda per le Ferrovie. «Stiamo valutando se farlo in più parti con un anticipo limitato a qualche centinaio di milioni e stiamo provvedendo ad avere i migliori arranger per consultarci e scegliere il mix tra retail e istituzionali».
D'altronde vista la difficile situazione sul fronte dei crediti scaduti e non ancora onorati da parte della pubblica amministrazione, le Fs hanno dovuto inventarsi qualcosa. I proventi delle emissioni obbligazionarie saranno infatti utilizzati per l'ordinaria amministrazione: «Perché paghiamo gli stipendi, paghiamo i fornitori a meno di 70 giorni e abbiamo crediti scaduti per oltre 2 miliardi tra Regioni e Stato centrale». Un totale che, come accennato, arriverebbe addirittura a 3 miliardi, considerando anche quanto dovuto a Rete Ferroviaria Italiana. Una cifra monstre per un gruppo che nel 2011 ha fatturato 8 miliardi, ma che potrebbe leggermente ridursi, secondo gli addetti ai lavori, in seguito alla prima tranche di liquidazione dei debiti della pubblica amministrazione avviata dal governo Monti e che si sta concretizzando proprio in questi giorni sotto l'esecutivo Letta.
Di certo c'è che la situazione rischia di precipitare se le Regioni non inizieranno a onorare i contratti di servizio. Al momento, secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, tra le amministrazioni più morose ci sono la Campania, che ha debiti per circa 300 milioni, la Sicilia e il Lazio, che deve a Fs circa 200 milioni. Moretti qualche tempo fa ha addirittura minacciato di essere pronto a «ridimensionare il servizio» se non fossero state prese adeguate contromisure. Senza contare che tra qualche tempo i nodi potrebbero venire al pettine perché si dovranno iniziare a gestire le scadenze dei contratti di servizio regionali, che in gran parte termineranno tra fine 2013eil2014.Ntvsiè già detta interessata a partecipare ad alcune gare, ma non ha a disposizione un numero sufficiente di treni per prestare servizio pendolari in tutte le regioni, per cui se si sceglierà la via dei bandi pubblici la partita principale sarà tra Ferrovie e gruppi stranieri. Intanto rimane sullo sfondo la questione dell'Autorità dei Trasporti. Da mesi si attende la nomina dei suoi componenti, chiesta a gran voce da tutti i privati che operano nel comparto ferroviario, ma finora nulla si è mosso. Adesso sono in tanti a sperare che il governo Letta prenda a cuore la questione e dia l'avvio alla nuova Authority.