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Briciole di pane

Fisco in aiuto delle infrastrutture

Investimenti «longterm». Cassa depositi e prestiti, Cdc, Kfw e Bei presentano oggi la proposta a Barnier

Agevolazioni fiscali, nuovi strumenti d'investimento come i “project bond” e rimozione di ostacoli e disincentivi normativi e contabili già presenti nei criteri di vigilanza Basilea3, nei principi di contabilità IFRS-9 e nelle regole del nuovo SolvencyII per assicurazioni e fondi pensione. Sono questi i principali interventi, operativi e concreti, che andranno attuati in Europa quanto prima per promuovere, attrarre e incoraggiare gli investimenti di lungo termine dei privati nel finanziamento delle infrastrutture di interesse generale. In un momento in cui i fondi pubblici scarseggiano, e gli stimoli all'economia con debito pubblico vengono banditi dall'agenda politica europea, è giunta l'ora di rilanciare, anche sotto il profilo fiscale, le forme di investimento “long-term” dei capitali privati, che non sono agevolate ma a volte addirittura penalizzate.
È questa l'articolata proposta di quattro big dell'investimento di lungo termine. La Cassa depositi e prestiti, la francese Cdc, la tedesca Kfw e la Bei presentano oggi a Bruxelles a Michel Barnier, Commissario per i mercati e i servizi interni, un pacchetto di modifiche normative e fiscali per rafforzare gli investimenti di lungo periodo. Il presidente di Cdp, Franco Bassanini, intervenuto nella quattro-giorni Eurofi Financial Forum 2010 a Bruxelles che termina oggi, ha anticipato al Sole 24 Ore i contenuti di questo intervento congiunto, contenuto anche in una lettera inviata a Barnier e un documento di una quarantina di pagine. «I vincoli di bilancio impediscono a gran parte dei Paesi Ue, fortemente appesantiti dalla crisi, di finanziare gli investimenti per sostenere una crescita stabile e duratura - ha spiegato -. L'Ue deve aumentare la sua capacità di attrarre capitale privato e pubblico-privato di lungo periodo». Per Bassanini occorre mettere in campo un'ampia gamma di azioni che vanno dagli incentivi fiscali alle regole contabili: rimuovendo soprattutto quegli ostacoli allo sviluppo degli investimenti di lungo termine presenti nella riforma del Comitato di Basilea sui requisiti patrimoniali e di liquidità (Basilea III) e nei nuovi standard contabili IFRS per gli strumenti finanziari.
Cdp, Cdc, Kfw e Bei hanno rilevato, nel dettaglio, che i criteri contabili basati sul mark-to-market non consentono di distinguere adeguatamente in bilancio gli investimenti di breve termine da quelli di lungo periodo. Secondo l'analisi presentata oggi a Barnier, l'attuale contabilità induce gli investitori long-term a operare «perseguendo prospettive di short-term». Per i criteri contabili IFRS, dunque, viene proposta una nuova categoria di strumenti finanziari mirati agli investimenti di medio-lungo termine e misurati al prezzo più basso tra quello di acquisto e il valore di mercato. In quanto a Basilea3, gli stress di liquidità dovrebbero tener conto maggiormente degli strumenti di lungo termine che hanno una volatilità bassa e un'elevata qualità. Anche la direttiva Solvency ll, stando a queste proposte, dovrebbe agevolare gli investimenti di lunga durata di assicurazioni e fondi pensione. Per armonizzare le agevolazioni fiscali nei singoli mercati domestici, viene inoltre avanzata l'ipotesi di una nuova direttiva europea per vietare le discriminazioni fiscali, sfavorevoli agli investimenti di lungo periodo. Oltre a correggere o integrare le regole contabili, fiscali e le norme sul patrimonio di vigilanza, i suggerimenti di Cdp-Cdc-Kfw-Bei incoraggiano la nascita di nuovi fondi di equity per le infrastrutture come i neonati Marguerite e Inframed: per attrarre maggiormente i capitali dei privati, questi fondi dovrebbero avere agevolazioni fiscali che ora non hanno.
«Le nostre idee sono indirizzate ai progetti di interesse generale, come le infrastrutture nei trasporti, comprese le ferrovie, nell'energia, nelle telecomunicazioni -ha chiarito Bassanini -. Anche l'amministrazione Obama ha introdotto i project bond fiscalmente agevolati per finanziare le infrastrutture. Lo Stato rinuncia a una parte di gettito pur di attrarre il capitale dei privati in opere che lo Stato stesso non è più in grado di finanziare». Nell'incontro che si tiene questa mattina a Bruxelles tra i vertici delle Casse, della Bei e Barnier, e al quale prenderà parte anche l'ad della Cdp Giovanni Gorno Tempini, verrà avanzata la richiesta operativa di istituire un working group presso la Commissione europea, con le Casse, per lavorare sull'attuazione di queste proposte.

Isabella Bufacchi - Il Sole 24 Ore