Fondi Ue: Italia troppo lenta nell'utilizzo delle risorse
La media dell'Unione nell'assorbimento dei Fondi europei per lo sviluppo regionale è del 66%, mentre l'Italia si ferma al 49%

Roma, 9 aprile 2014 - L'Italia è ancora notevolmente al di sotto della media Ue nell'assorbimento dei Fondi europei per lo sviluppo regionale (Fesr) per la gestione 2007-2013. Infatti, mentre la media dell'Unione si attesta al 66,29%, quella italiana si ferma al 49,63%, con uno scarto di circa 17 punti percentuali.
I dati, aggiornati al 28 febbraio 2014, si riferiscono alle solo risorse Ue e sono stati diffusi ieri dall’Ansa, che ha riportato anche il commento di Shirin Wheeler, portavoce del commissario Ue alle Politiche regionali Johannes Hahn, secondo cui sui fondi Ue i programmi italiani hanno "fatto progressi, ma resta molto da fare". Wheeler ha anche spiegato che i “rallentamenti” sono principalmente dovuti ai problemi nella capacità di gestione dei fondi.
I dati, quindi, descrivono una situazione ancora preoccupante: nella graduatoria europea ci troviamo nelle zone basse della classifica, seguiti solamente da Malta (47,90%), Romania (47,26%) e Croazia (22,99%). Un andamento che rischia di pregiudicare le notevoli risorse messe a disposizione dall’Europa. Infatti l'Italia si trova al terzo posto per ammontare di risorse finanziarie allocate dalla Ue (20,9 miliardi), preceduta da Polonia (34,7 mld) e Spagna (23 mld), che però hanno speso rispettivamente il 75,30% e il 64,40% dei fondi.
Tornando all’Italia, se si aggiunge ai fondi europei la quota di cofinanziamento nazionale, la media di spesa dei Programmi operativi nazionali (Pon) e regionali (Por) raggiunge il 51,9%, ossia 17,3 miliardi su un totale di 33,3. Resta quindi da spendere il 48,1% del totale di Fondi, pari a oltre 16 miliardi, e occorre urgentemente accelerare poiché la scadenza ultima è il 31 dicembre 2015.
In effetti, considerando la quota Ue più il cofinanziamento nazionale, nell'ultimo anno si sono registrati miglioramenti. Tuttavia i passi in avanti non sono ancora sufficienti. Ad esempio, il Por Sicilia è salito dal 18,52% del 28 febbraio 2013 al 41,7% del 28 febbraio 2014, la Calabria è passata dal 21,7% al 40,2% e il Programma operativo nazionale (Pon) attrattori culturali è quasi raddoppiato (passando dal 24,37% al 41,1%). Sostanziale crescita anche per la Campania, che dal 17,7% ha raggiunto il 33,7%, ma resta la Regione che ha speso meno.
Infine, c’è da segnalare una raccomandazione della Commissione in tema di "capacità di gestione e controllo dei fondi", che deve essere rafforzata a tutti i livelli per una migliore gestione delle risorse nel quadro finanziario 2014-2020.