Fusione Atlantia-Gemina, advisor in campo
L'operazione allo studio punta su un'offerta mista di cash e scambio azionario
Milano, 12 gennaio 2013 – Comincia a definirsi in modo più dettagliato l'operazione di fusione tra Atlantia e Gemina. Secondo indiscrezioni le due società sarebbero infatti sul punto di definire la pattuglia degli advisor: Goldman Sachs, Banca Imi e Deutsche Bank dovrebbero assistere Atlantia, mentre Unicredit, Bnp Paribas e Barclays dovrebbero lavorare sul lato Gemina. Gli incarichi, tuttavia, non sarebbero ancora stati ufficializzati.
Le assemblee di fine aprile delle due società dovrebbero comunque dare il via libera all'operazione, che secondo le indiscrezioni non sarà soltanto con una offerta cash ma dovrebbe prevedere una importante parte in azioni per limitare l'impatto sul debito e tenere sotto controllo il rischio di un taglio del rating.
Atlantia, da qui al 2025 dovrà secondo le stime degli analisti investire quasi 17 miliardi di euro, e ha la necessità di mantenere il proprio profilo di credito. Il tema interessa anche Gemina, che ora ha un giudizio BB+, ma che punta al livello investment grade.
La Borsa, come è emerso in questi giorni, si attende un'offerta mista. Inoltre se il piano di integrazione tra Atlantia e Gemina avrà successo e passerà attraverso un'Opa della società autostradale su quella che controlla Adr, Sintonia (holding di controllo di entrambe) probabilmente non aderirà all'offerta che quindi riguarderà unicamente il flottante. Secondo gli analisti, con un'Opa attorno a 1,2 euro, cioè valutando tutta Gemina circa 1,7 miliardi (senza la quota di pertinenza di Sintonia del 36%) si potrebbe arrivare a una operazione per Atlantia da poco più di un miliardo. L'integrazione Gemina-Atlantia porterebbe l'operatore autostradale controllato dai Benetton in un assetto vicino ad altri competitor, integrando quindi anche il business aeroportuale, come già fanno la francese Vinci e la spagnola Abertis.