Giovannini: “Il Pnrr è una rivoluzione, con tutti i suoi limiti e problemi”
Il 70% dei fondi Ue al Mims destinati alla crisi climatica. Per le strade destinati 300 milioni di euro

“Il Pnrr è una rivoluzione, con tutti i suoi limiti e problemi, perché si possono fare le cose anche in modo diverso, e il Pnrr lo dimostra". Lo ha dichiarato il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, intervenuto all'apertura del Festival dello sviluppo sostenibile organizzato dall'Asvis. Lo riportano le agenzie di stampa.
"Dei 62 miliardi destinati al nostro ministero - ha spiegato il ministro - il 70%, per la parte europea, è stato riconosciuto come un contributo alla crisi climatica. La percentuale media era del 37%. Parliamo di infrastrutture, investimenti nei trasporti e logistica".
"Sulle strade – ha sottolineato Giovannini - ci sono 300 milioni. Proprio oggi la conferenza unificata dovrebbe dare il suo parere alla proposta su come utilizzare questi fondi, che sono dedicati alle aree interne, cioè a connettere territori chiusi alle linee principali". Inoltre, "il 56% dei fondi andrà al Mezzogiorno, contro una media del Pnrr del 40%. Gli investimenti nelle ferrovie - prosegue - ridurrà l'indice di disuguaglianza del 38% tra i territori che hanno accesso e quelli che non hanno accesso. Daremo l'Alta Velocità a 9 milioni di persone, di cui 6 milioni nel Mezzogiorno". Inoltre, il ministro ha detto che a breve il Governo darà un resoconto sulle cose fatte nel Pnrr.
La sostenibilità resta un fattore importante anche nel settore privato che “sta interiorizzando il tema, al di là del marketing. Sta interiorizzando la necessità di un cambio di paradigma, con tutte le difficoltà. Ma ormai la competizione si fa anche sulla riduzione delle emissioni, sul rispetto dei diritti dei lavoratori".
Sul tema il ministro ha ricordato che “quando non ci saranno più Esg bonds, green bonds o social bonds allora potremo dire che il passaggio è completato".