Gli appalti telematici piacciono solo ai privati
A Londra la gestione on line di tutte le opere olimpiche ha generato un risparmio del 10%
Milano, 21 maggio 2012 – Non solo un risparmio economico, ma soprattutto alti livelli di garanzia e trasparenza che con l'attuale sistema cartaceo difficilmente si riescono a raggiungere.
In tema di spending review, per il settore pubblico una grossa mano potrebbe arrivare dagli appalti on line: riduzione dei costi, tempi abbreviati e soprattutto nessuna sorpresa dopo le aggiudicazioni. Il tutto a portata di click e visibile a tutti.
Ezio Melzi, direttore generale di BravoSolution, l'azienda italiana che fornisce a livello internazionale soluzioni per il miglioramento dei processi di approvvigionamento, fa il quadro dell'e-procurement: «In Italia — afferma — manca la volontà del settore pubblico di utilizzare queste piattaforme: non c'è molto interesse, al contrario degli operatori privati che sono più lungimiranti e che ne sfruttano appieno le potenzialità. Di solito le richieste di utilizzo dei nostri sistemi nascono non da un bisogno di risparmio dei costi ma da una necessità di offrire un sistema di svolgimento delle gare più trasparente e a prova di corruzione».
Il vantaggio, però, si ripercuote in tutte le fasi del procedimento fino allo svolgimento dei lavori: «Il discorso del risparmio — dichiara Melzi — è delicato quando si parla di ribassi sull'opera. Quanto paga un ente di controlli o di varianti se i lavori non sono svolti bene? Oppure di ricorsi se ci sono contestazioni? Nel privato molte imprese hanno capito bene questo meccanismo. Pizzarotti ad esempio ha effettuato una scelta strategica e gli acquisti e i subappalti sono on line. Anche Astaldi ha investito molto nella selezione dei fornitori con la piattaforma Vendor management».
Nel campo pubblico BravoSolution ottiene le maggiori soddisfazioni nel Regno Unito dove lavora dal 2003 con gli apparati governativi gestendo centinaia di migliaia di bandi on line, compreso il fiore all'occhiello riguardante tutte le gare per i lavori delle prossime Olimpiadi di Londra, con un risparmio sui costi globali di processo nell'ordine del 10 per cento.
«E se vogliamo ricostruire tutte le fasi di un bando olimpico — afferma Melzi — ci mettiamo al massimo due ore». Molte delle infrastrutture appaltate sono state consegnate in anticipo sui tempi concordati e, considerando tutti i processi di gara, le contestazioni procedurali sono state pari a zero.
In Italia 100 fornitori si sono registrati presso Poste Italiane per i lavori di realizzazione del data center nel complesso immobiliare di Torino, dal valore globale di 30 milioni (16,5 milioni per la prima macrofase). L'appalto comprende, oltre alle opere impiantistiche ed edili per la realizzazione dell'infrastruttura, anche la copertura dei servizi per l'espletamento delle pratiche amministrative, l'attività di coordinamento di una serie di fornitori incaricati dalle Poste e l'assistenza alla posa in opera delle forniture, la custodia del cantiere e il servizio di manutenzione ordinaria delle opere tecnologiche durante tutto il periodo di garanzia. L'intera gara, a procedura aperta e sopra soglia, si è svolta per via telematica, totalmente "paperless" con 38 imprese che hanno superato le diverse fasi di valutazione.
«In Italia — sostiene il direttore di BravoSolution — si spendono 1,2 miliardi di euro all'anno per le procedure di gara, di cui 200 milioni per partecipare e 150 milioni per presentare le fideiussioni bancarie. Con le piattaforme on line si possono abbattere questi costi, visto che possono essere utilizzate per tutti i tipi di appalti di servizi, forniture e lavori e di qualsiasi importo. Significativa anche la riduzione dei tempi di accertamento sulle credenziali dei fornitori: i vari uffici pubblici, con il sistema attuale, impiegano tra i 40 e i 70 giorni per ottenere una risposta, mentre on line si scende tra due e cinque giorni».
BravoSolution, nata nel 2000, opera a livello internazionale tramite gli uffici dislocati in Italia, Francia, Spagna, Germania, Olanda, Regno Unito, Cina, Stati Uniti, Messico, Emirati Arabi e Brasile. Conta oltre 400 clienti, la software suite è utilizzata da oltre 50.000 professionisti degli acquisti in 60 Paesi. Per l'ottavo anno consecutivo il fatturato è in crescita e nel 2011 ha toccato quota 56 milioni.
Tra i vari clienti dell'edilizia in Italia ci sono, oltre a Pizzarotti e Astaldi, Anas, Cmb, Ccc, Codelfa, Consorzio Brebemi, Gdm Costruzioni, Ghella, Inso, Italcementi, Maltauro, Trevi.