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Briciole di pane

Gli italiani viaggiano in auto "medie"

Indagine Autopromotec evidenzia il tracollo dei veicoli di grossa cilindrata

Se negli anni ’50 e ’60 il sogno degli italiani era l’auto piccola e poco costosa, oggi nel paese si viaggia sempre di più su auto di media cilindrata. Lo dice una analisi dell'Osservatorio Autopromotec secondo cui nel nostro Paese - nel periodo tra il 2013 ed il 2018 - una vettura su due in circolazione rientrava nella fascia di cilindrata compresa tra 1.201 e i 1.600 cc. Sempre nello stesso periodo, e in termini assoluti, il numero delle autovetture circolanti con motore di media cilindrata è aumentato del 17,8% passando da 16 milioni e 506.615 unità a 19 milioni e 450.709.

Ma c’è di più, perché guardando al mercato delle autovetture è proprio il segmento di quelle medie a far registrare un aumento delle compravendite, mentre tutti gli altri hanno fatto segnare una contrazione degli scambi. Alla base di questo fenomeno, pare vi siano due circostanze: prima di tutto la ripresa (anche se limitata ancora), dei redditi delle famiglie che sono riuscite a passare dall’acquisto di vetture piccole ed utilitarie a quelle del segmento delle medie (1.201-1.600 cc); oltre a questo, è stato registrato il fenomeno del downsizing cioè dell’abbandono delle vetture di medio-alta e grossa cilindrata. Il downsizing sarebbe dovuto a sua volta alla scelta di usare automobili con potenza e dimensioni ridotte per risparmiare sui costi di gestione e manutenzione, oltre che per ridurre l'impatto ambientale.

L’andamento della quote delle auto di media cilindrata ha avuto comunque un andamento diverso a seconda degli anni presi in considerazione: le auto con cilindrata piccola (fino a 1.200 cc) sono scese dal 25,3% del 2013 al 23,4% del 2018. Anche la presenza di auto nella fascia di cilindrata medio-alta (da 1.601 a 2.000 cc) si sta contraendo: durante il periodo considerato la quota è infatti calata dal 23,1% al 20,4%. È calata infine anche la quota delle auto di grossa cilindrata e cioè oltre 2.000 cc, quota che è passata dal 7% del 2013 al 6,3% del 2018.

 

Andrea Zaghi