Flash news Infrastrutture:
 
 

Briciole di pane

Grandi opere, 2009 ok

Alla Mobility Conference di Milano il Rapporto Oti per il Nord-Ovest d'Italia

Roma, 2 febbraio 2010 - Per i grandi progetti Infrastrutturali l'anno appena concluso è stato per il Rapporto Oti complessivamente positivo. Il rapporto, come ogni anno, sarà presentato alla Mobility Conference di Milano, l’8-9 febbraio.

“Nel corso del 2009 – evidenzia lo studio - il Governo ha prodotto uno sforzo finanziario considerevole per il rilancio delle grandi opere. Alla luce delle decisioni prese dal Cipe, infatti, le risorse pubbliche statali destinate al rilancio delle lnfrastrutture ammontano complessivamente a 11,2 miliardi: 2,3 miliardi previsti dal decreto legge anticrisi per la legge Obiettivo e 8,9 miliardi dai fondi Fas (Fondo aree Sottoutilizzate)”.

Gia la scorsa settimana l’Ance aveva sottolineato che su 11.254 milioni ripartiti dal Cipe del 26 giugno scorso, “6.612 sono stati poi ufficialmente assegnati a specifici interventi, mentre 4.641 restano da assegnare. Tuttavia - secondo l’Ance - a dicembre sono state decise dal Governo assegnazioni a nuove opere non previste dal piano di giugno, per un totale di 1,3 miliardi di euro: 330 milioni ad Anas e RFI per l'aumento di capitale della Stretto di Messina Spa, 7 milioni per la variante di Cannitello (Ponte sullo Stretto di Messina) e 162 milioni per un tratto della strada Sassari-Olbia (tre decisioni del Cipe 17 dicembre), mentre la Finanziaria 2010 ha assegnato sul «Fas lnfrastrutture» 500 milioni per il piano carceri e 100 milioni per il settore agricolo. Da ripartire restano dunque 3.342 milioni anziché 4.641”.

Tra le opere finanziate (6.612 milioni) troviamo il Mose di Venezia (800 mln), i primi lotti "costruttivi" dell'alta capacità Treviglio-Brescia (950 mIn su 2.050 di costo totale) e Terzo valico di Genova (500 mln su 5.400), il primo lotto della ferrovia Pontremolese, Parma-La Spezia (234 mln), i 330 milioni per l'aumento di capitale del Ponte sullo Stretto, che si aggiungono ai 1.300 già assegnati come contributo pubblico, la superstrada Agrigento-Caltanisetta (contributo per 209 mln), l'asse stradale Maglie-Santa Maria di Leuca (135 mln), le nuove linee metropolitane M4 e M5 a Milano, opere connesse all'Expo (441 mln), varie opere per la rete metropolitana campana (239), la ricostruzione in Abruzzo (240 mln), il piano di piccole opere nel Mezzogiorno (413 mln), il primo stralcio del Piano carceri (200 mln).

Il Rapporto Oti sottolinea anche le incognite legate al meccanismo dei «lotti costruttivi», la prassi resa legittima dall'ultima legge Finanziaria di finanziare grandi opere per lotti che non siano «funzionali». Così è stato fatto per il Terzo valico (500 milioni su 5.400), la Treviglio-Brescia (950 su 2.050) e la galleria del Brennero (712 mln su 3.575). Se da una parte si riesce a far partire queste mega-opere pur senza avere la copertura totale, dall'altra “rimangono indefinite le coperture finanziarie”, il rischio, si legge sul rapporto, vale in particolare per il Terzo valico: la parte finanziata vale meno del 10% del totale; mentre sul Corridoio europeo Genova-Rotterdam proseguono le opere per il valico ferroviario svizzero Loetschberg-Gottardo, pronte secondo le previsioni nel 2018. Bisogna dunque far presto, perché “un eventuale slittamento dell'esecuzione di tali opere oltre la data del 2020, comporterebbe una drastica perdita di competitività del sistema portuale ligure nei confronti dei porti del Northern Range”. Tra le tratte ferroviarie in ritardo si citano anche (sono le linee di accesso al Gottardo) il potenziamento della Bergamo-Seregno (1.000 milioni, ce ne sono solo 83) e Chiasso-Seregno (1.412, ce ne sono solo 40). “Fra l'altro - sottolinea il Rapporto - il sistema dei porti liguri ha avviato una serie di interventi, cantierati nel 2009 o il cui avvio è previsto quest'anno, volti a potenziare sensibilmente l'offerta per i traffici marittimo-portuali”.

Più positivo è il giudizio di Oti sull'avanzamento nel 2009 delle opere del Corridoio 5. Oltre al completamento della Tav (ora da Torino a Milano bastano 45 minuti di viaggio) e l'avvio dei lavori su BreBeMi, si segnala la prevista apertura dei cantieri nel 2010 sull'Av Treviglio-Brescia e per la terza corsia sull'autostrada Venezia-Trieste.

“Rimangono tuttavia numerose criticità: l'ammodernamento dell'autostrada Torino-Milano è ancora orfano della tratta Novara-Milano, sulla cui realizzazione non si indicano date certe; resta poi l'enorme fabbisogno finanziario per l'Av Milano-Padova e Venezia-Trieste, di cui si è data certezza solo da Milano a Brescia, e solo per metà del costo”.

Passi avanti invece sul fronte «Pedemontane». “Quella piemontese è andata in gara di project financing lo scorso anno, i lavori per quelle lombarda e veneta partiranno quest'anno”.

Critiche dal Rapporto Oti arrivano sul fronte dell'intermodalità. “Sul fronte merci, non è eccessivo affermare che il trasporto su rotaia in Italia sia in via d'estinzione: appena il 9,4% dei prodotti viene caricato sui treni contro l'11,2% dell'Inghilterra, il 14,4% della Francia e il 20,7% della Germania. In Europa la media si aggira intorno al 17%. Mentre altri Paesi europei investono sul trasporto ferroviario delle merci, in Italia manca ancora una politica nazionale rivolta allo sviluppo dell'intermodalità e gli unici incentivi previsti dalla Finanziaria per il 2010 sono rivolti al solo autotrasporto”.

Il testo integrale del documento (curato da un gruppo di lavoro di Assolombarda, Unione industriale di Torino e Confindustria Genova) sarà da lunedì 8 febbraio sul sito www.otinordovest.it, da dove è consultabile la banca dati con le schede aggiornate (anche durante l'anno) sulle singole opere.