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Briciole di pane

I cattivi affari del partenariato pubblico-privato

La Francia si rivolge con sempre maggiore frequenza al settore privato

Roma, 11 gennaio 2011 - Linee ad alta velocità, lavori del progetto Grand Paris, centro ospedaliero Sud-Francilien (comune di Corbeil-Essonnes), ristrutturazioni di campus universitari: per finanziare le grandi infrastrutture pubbliche, lo Stato, gli enti territoriali e le istituzioni pubbliche si rivolgono con sempre maggiore frequenza al settore privato attraverso l’istituzione di partenariati pubblico-privato (PPP). Per le imprese private chiamate a partecipare, si tratta davvero di un ottimo affare; per lo Stato, gli enti locali e i contribuenti, invece, questa modalità di finanziamento è una trappola, sottolineava lunedì 9 gennaio il quotidiano Le Parisien.“Questo sistema all’apparenza virtuoso cela in realtà due bombe a orologeria. In primo luogo, i canoni di locazione versati al privato finiscono per pagare da 2 a 3 volte in più il costo della struttura o del progetto iniziali”, si legge nell’articolo che rileva inoltre come il futuro Pentagono francese a Balard, il cui costo iniziale è valutato in 745 milioni di euro, “costerà allo Stato oltre 3,5 miliardi di euro di canoni nell’arco di 27 anni”.

Il quotidiano segnala altresì che alcuni contratti possono obbligare lo Stato o le collettività a intervenire sul piano finanziario, com’è accaduto con il centro ospedaliero Sud-Francilien per il quale lo Stato ha dovuto versare 115 milioni di euro in più rispetto al preventivo originale. Dal 2004, i PPP hanno rappresentato 18 miliardi di euro, cifra che potrebbe raggiungere 60 miliardi entro il 2020, 15 dei quali solo nel 2011, indica il quotidiano. Istituite con ordinanza del 17 giugno 2004, per iniziativa di Alain Madelin, i PPP permettono a un ente pubblico di affidare ad un unico operatore privato il finanziamento, la progettazione e la costruzione di strutture, ospedali, carceri, musei, scuole, linee ferroviarie, ad esempio, e poi la gestione e la manutenzione delle stesse per 15, 20 e addirittura 40 anni. L’impresa aggiudicataria del PPP viene principalmente remunerata sotto forma di canoni di locazione pagati dalla collettività pubblica, essendo l’obiettivo la riduzione del debito pubblico.

Le Monde.fr

  Les mauvaises affaires des partenariats public-privé