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Briciole di pane

I project bond in Italia tra difficoltà e opportunità

Le prime emissioni partiranno entro l'anno, fra esse la Tangenziale Est di Milano

Roma, 5 ottobre 2012 - Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del 8 settembre del decreto interministeriale a firma del ministro dell’Economia Grilli e del viceministro alle Infrastrutture Ciaccia, il project bond è diventato operativo. Il decreto fissa le modalità di garanzie delle obbligazioni e dei titoli di debito emessi dalle società di progetto allo scopo di assicurare la trasparenza delle operazioni a tutela dei sottoscrittori. Il decreto elenca i soggetti che possono essere garanti : banche, intermediari finanziari imprese di assicurazione, Cassa depositi e prestiti, SACE e BEI (Banca Europea degli investimenti), mentre per le Fondazioni e Fondi pensione bisognerà attendere un nuovo decreto interministeriale.

La garanzia sui project bond riduce il rischio per i sottoscrittori (che potranno essere comunque solo “Investitori qualificati” non i piccoli risparmiatori), ma ovviamente ha un costo che graverà sul piano finanziario dell’operazione di project financing. Riguardo alle modalità operative il decreto stabilisce che : “le garanzie sono rilasciate sulla base della valutazione del merito di credito del soggetto emittente e della adeguata sostenibilità economico finanziaria degli investimenti”. Cioè sia sulla società che sul progetto. In base all’ultimo Decreto sviluppo le opere pubbliche in project financing godranno di un credito di imposta del 50%. E questa è una novità non indifferente.

Finora hanno dimostrato il proprio interesse a sfruttare il nuovo strumento tre società: ItalGas Storage, il guppo TERNA (gestore delle rete elettrica nazionale) e la Tangenziale Esterna Milanese (TEN). Quest’ultima ha bruciato le tappe ed è pronta alla prima emissione di bond su mercato, che potrebbe avvenire entro l’anno. Quest’ultima è una società a progetto che ha come oggetto sociale l’affidamento, l’esecuzione e la gestione in concessione della Tangenziale Est di Milano, opera che deve essere ultimata entro il 2015 in coincidenza con l’EXPO.

Da parte sua l’ANCE ha chiesto al Governo di attivare un tavolo tecnico fra Ministero delle infrastrutture/ ABI (Associazione bancaria italiana)/ANCE per individuare le modalità per incentivare le banche a farsi promotrici dei project bond e collocarli presso gli investitori istituzionali. Molte opere pubbliche, il cui finanziamento è affidato alle procedure di project financing come l’autostrada tirrenica Cecina-Civitavecchia, la Pdemontana lombarda, la Milano Serravalle, potranno usufruire dei project bond per attutire e ripartire il rischio nella fase iniziale.

Come si ricorderà il project bond è una iniziativa dell’Unione Europea che ha predisposto un programma- pilota con 230 milioni di Euro per il periodo di un anno a partire dal 2012 da destinare ai finanziamenti di opere infrastrutturali nel campo dei trasporti, dell’energia e delle reti a banda larga al fine di aumentare il rating e stimolare le emissioni di bond da parte delle società-veicolo. L’UE si aspetta che lo stanziamento di 230 milioni di Euro avrà un effetto moltiplicatore per cui si stima che la BEI potrà essere in grado di prestare garanzie per 700 milioni di Euro. Tali garanzie potranno attivare investimenti privati per una somma stimata di 4,6 miliardi di Euro.

La Commissione europea ha presentato, inoltre, un piano di investimenti pari a 50 miliardi di Euro destinato a migliorare le reti europee di trasporti (TEN-T), di energia (TEN) e digitali attraverso il Connecting Europe Facility (CEF), un nuovo strumento finanziario che sarà finanziato con il prossimo bilancio dell’Unione Europea (2014-2020) attualmente in discussione negli organi istituzionali della UE. Il governo italiano considera prioritario attuare una politica volta allo sviluppo infrastrutturale promuovendo nuovi strumenti finanziari ed un quadro regolamentare più rigoroso. I project bond sono una strumento utile in quanto non gravano sul debito pubblico perché le obbligazioni e i titoli di debito sono emessi da una società privata (SPV), garantiti dal sistema finanziario e dalla BEI per ridurre i rischi e assegnare ai titoli un rating che lo renda attraente per il mercato.

Il project bond è un’utile strumento finanziario che rappresenta una delle poche opportunità che le banche sono disposte a prendere in considerazione per finanziarie le infrastrutture. Secondo gli esperti finanziari, tuttavia, perché il meccanismo dei project bond possa funzionare in Italia è necessario dotare le infrastrutture italiane esistenti e quelle che saranno progettate e costruite di un rating per garantire agli investitori istituzionali di ritrovarsi con meccanismi di “best practice” internazionale. Ciò consentirebbe la creazione di un mercato allineato ai parametri internazionali, la semplificazione delle modalità di investimento che si basano su parametri oggettivi, la certezza per gli investitori istituzionali che l’infrastruttura è stata valutata e risulta sostenibile sia finanziariamente, sia sul piano tecnico e legale, sia dal punto di vista ambientale. E’ un ulteriore passo avanti che occorre fare per proiettare sul mercato italiano gli strumenti di finanza innovativa per le opere pubbliche.

Giancarlo Pasquini