Il 26 giugno apre il nuovo canale di Panama allargato
Un'opera ingegneristica straordinaria che apre nuove prospettive nel settore del trasporto marittimo

Roma, 22 giugno 2016 - Dopo 9 anni di lavori realizzati da un consorzio internazionale di costruttori che comprende una società belga e spagnola, in cui il motore italiano è stata Salini Impregilo, inizia il conto alla rovescia per l’inaugurazione del nuovo canale di Panama.
Domenica 26 giugno verrà inaugurato il nuovo canale di Panama ampliato, un’opera mastodontica, realizzata scavando 53 milioni di metri cubi di terra, che ha richiesto oltre 5 milioni di metri cubi di calcestruzzo, 290 mila tonnellate d’acciaio, con paratoie alte 30 metri, larghe 10 metri, lunghe 58 per oltre 3000 tonnellate ciascuna, per un costo complessivo di 5,4 miliardi di dollari.
Un progetto ingegneristico che non può essere paragonato a qualsiasi altro per dimensioni e complessità. Per attraversare il canale il dislivello da colmare tra l’entrata e l’uscita è di 27 metri. Questo significa che le navi devono gradualmente superare dei gradini, inerpicarsi fino al lago Gatun e poi sboccare di nuovo nell’oceano Atlantico oppure in quello Pacifico. Ci sono tre gradini d’acqua da una parte del canale e poi altre tre all’altra estremità, ciascuno di nove metri. Il meccanismo è davvero molto complesso: una paratoia si apre per consentire alla nave di entrare nella prima vasca. Poi la chiusa si riempie e l’imbarcazione si innalza fino al livello della vasca successiva. A questo punto il cancello si apre e la nave passa al secondo livello. Un meccanismo che si ripete finché non si superano i vari dislivelli e la nave sbuca finalmente dall’altra parte del mondo, in un altro oceano.
Ogni anno in questo snodo commerciale passa il 3 % delle merci del globo, per un valore complessivo di circa 270 miliardi di dollari. Il nuovo canale, che con le sue chiuse lunghe 427 metri e larghe 58 potrà accogliere navi enormi “post-panamax”, molto più larghe e pesanti rispetto al passato, probabilmente permetterà di triplicare nel giro di qualche anno il volume dei commerci, oltre a portare nelle casse di Panama un incasso stimato in cinque miliardi di dollari l’anno.
I benefici che derivano dal transito delle navi e dalle tariffe pagate dagli armatori e dalle compagnie marittime non è l'unica risorsa del canale. Nel 2014 è stato registrato un record nelle visite turistiche, con oltre 982 mila persone che sono andate ad ammirare le operazioni nelle chiuse attuali dei due oceani e si prevede una crescita anche di questi flussi turistici.
Del nuovo canale allargato beneficeranno paesi come gli Stati Uniti, Canada, Cina, Giappone, Corea del Sud, Colombia, Perù, Messico, Ecuador, e Panama stessa. In sostanza è stata realizzata una nuova terza corsia che ospiterà le navi di dimensioni maggiori, accorciando il loro viaggio per mare dall’Asia alla costa est degli Stati Uniti e senza dover passare per Capo Horn per raggiungere l’Oceano Atlantico.
La nuova opera tuttavia non garantisce un profitto per tutti i porti della costa orientale, visto che molti di questi non sono ancora in grado di accogliere navi così grandi. Situazione che avrà un impatto negativo sulle aziende che hanno versato miliardi nel progetto nella speranza di trarre un profitto futuro da vasi di carico più grandi. Per colmare questa lacuna serviranno altri ulteriori investimenti entro il 2020.
Inoltre navi più grandi non sempre significano un carico maggiore e si corre il rischia che a breve diventino “obsolete” le navi più piccole che negli anni sono state costruire su misura per attraversare il canale di Panama.
Stanno quindi per verificarsi molti cambiamenti nel settore del trasporto marittimo a livello globale, i cui effetti complessivi si potranno misurare solo dopo un lungo periodo di osservazione.