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Briciole di pane

Il Cipe sceglie le piccole opere

Sbloccati interventi per 6,2 miliardi: piani per le scuole da 556 milioni e anti-frane da 750, ok al Contratto Rfi con nuove risorse per 3,9 miliardi

Roma, 23 gennaio 2012 – Il Cipe ha salvato dai tagli Fas, decisi dalle manovre estive, un elenco di 27 opere o programmi di spesa, per un ammontare di 2,5 miliardi di euro. Sono stati recuperati dalla scure di Tremonti tutti gli interventi già cantierati o aggiudicati, per 1.583 milioni, più altri su scelta "politica", come piccole opere al Sud, dissesto idrogeologico, messa in sicurezza delle scuole.

Tra le vittime ai tagli al Fas Infrastrutture, invece, pari a 6.332 milioni, troviamo il Ponte sullo Stretto di Messina, a cui sono stati revocati i fondi per 1.624 milioni assegnati nel 2009 e mai spesi.

Il Cipe ha varato un "Piano frane" che vale complessivamente 750 milioni di euro e un piano urgente per l'edilizia scolastica da 556 milioni. Tutti capitoli che in teoria erano già nei programmi Fas del precedente Governo, ma non sono mai stati effettivamente sbloccati e spesi. Ora invece l'accordo preventivamente acquisito con le Regioni su elenchi dettagliati di opere e la certezza delle risorse assegnate sembra garantire maggiori possibilità che le delibere Cipe si trasformino in cantieri.

Via libera nel Cipe anche al Contratto di programma Rfi 2010-2011, che facendo chiarezza su tagli e nuove risorse sblocca nuovi finanziamenti per 3,9 miliardi di euro.

Parere positivo anche ai programmi di edilizia abitativa di Calabria, Abruzzo e Lazio, con 64 milioni stanziati dallo Stato e 212 milioni di investimenti complessivi e a un programma di edilizia scolastica da 556 milioni (due terzi al Sud).

Ok infine ai piani Par Fas delle Regioni Friuli Venezia Giulia (245 milioni), Veneto (513 mln) e Provincia autonoma di Trento (48 mln), e ad alcune varianti di singole opere in legge obiettivo.

In tutto si tratta di interventi sbloccati per 6,2 miliardi di euro, più dei 5,5 miliardi indicati dal comunicato di Palazzo Chigi (che dimentica di conteggiare i 722 milioni dei tre Par Fas regionali).

OPERE FAS SALVATE

Il decreto sviluppo 78/2011 e le due manovre di luglio e agosto (Dl 98/2011 e 138/2011) hanno comportato un taglio complessivo ai fondi Fas nazionali per 10.439 milioni di euro, di cui 950 nel 2011 e 9.489 nel 2012-2015. Questi fondi non ci sono più, è un dato di fatto, e il Cipe aveva il compito di stabilire a quali opere toglierli. Il Cipe lo ha fatto il 20 gennaio.

L'articolo 33, comma 3, della legge di stabilità ha stanziato 2,8 miliardi, spendibili come cassa solo dal 2015, per proseguire interventi del fondo Sviluppo e coesione (ex Fas) con titoli giuridici già perfezionati al 30 settembre 2011. Di questi fondi 440 milioni sono già stati assegnati a compensazioni Fas il 6 dicembre (240 mln alla manutenzione Rfi, 200 ai primi lotti costruttivi Terzo Valico e Treviglio-Brescia); ora il Cipe, il 20 gennaio, salva altre assegnazioni Fas per 1.583 milioni, di cui 1.183 del piano Fas Matteoli del 2009 e 4.000 del ministero dello Sviluppo, indicate dai Ministeri come «indifferibili», cioè tali per cui un taglio di fondi comporterebbe il blocco di lavori per cifre superiori ai finanziamenti statali.

A questo elenco il Cipe ha aggiunto altre opere Fas 2009 da salvare, per altri 1.000 miliardi di finanziamenti statali a rischio revoca e che vengono invece rifinanziate con l'articolo 33, comma 3: qui troviamo interventi di messa in sicurezza delle scuole per 359 milioni e 186 milioni del piano di piccole opere al Sud.

EDILIZIA SCOLASTICA

Con 520 milioni di euro complessivi di fondi ex Fas "salvati", più altre risorse residue, il Cipe ha sbloccato di fatto (pur senza una delibera ad hoc) il piano straordinario di edilizia scolastica messo a punto nelle settimane scorse dal Ministero dell'Istruzione. In tutto 556 milioni di euro, di cui 456 per un piano di interventi di messa in sicurezza delle scuole (due terzi al Sud) già approvato al tavolo tecnico della Conferenza Stato-Regioni, e altri 100 milioni per la costruzione di nuovi plessi.

PIANO ANTI FRANE

Grazie all'accordo maturato con le Regioni nelle settimane scorse il Cipe ha assegnato 674 milioni di euro per un piano straordinario contro il dissesto idrogeologico, 518 interventi in Basilicata (23,9 milioni), Calabria (198,9), Campania (184,4), Molise (27 milioni), Puglia (175,5), Sardegna (28,8) e Sicilia (12,7), più interventi diffusi per 5 milioni, destinati soprattutto alla messa in sicurezza di frane e versanti. Il piano vale in tutto 750 milioni di euro: la copertura dei 674,7 milioni di euro è per 614 milioni a carico dei fondi regionali Sviluppo e coesione (ex Fas), mentre altri 60 milioni sono dal ministero dell'Ambiente (legge 166/2005), mentre si arriva a 750 grazie a pregresse disponibilità per 75 milioni.

CONTRATTO RFI

Le manovre 2010 e 2011 avevano comportato tagli complessivi per 1.788 milioni di euro ai fondi già destinati agli investimenti Rfi: 1) 922 mln per effetto del Dl 78/2010 (tagli lineari del 10% ai Ministeri); 2) 215 dal Dl 98/2011 (sempre tagli lineari); 3) 650 mln dal Dl 138/2011 (manovra di Ferragosto, riduzione spese ministeri); 4) altri 16 mln dal Dl 98/2011. Questi tagli hanno ridotto gli stanziamenti del Contratto Rfi 2007-2011, firmato nel 2007 e aggiornato il 23 dicembre 2010, costringendo la società del Gruppo Fs a definanziare le opere per le quali non erano stati ancora firmati atti negoziali verso terzi. Non solo: Rfi è stata costretta anche a definanziare e bloccare interventi in corso.

Nel 2011 sono tuttavia arrivate a Rfi altre risorse per 5.657 milioni, assegnate alle ferrovie in gran parte dal nuovo governo Monti: 2.619 dal fondo Infrastrutture articolo 32, comma 1, Dl 98/2011 (secondi lotti costruttivi Av/Ac, Cipe 6 dicembre); 2) 240 mln dall'articolo 33, comma 3, legge stabilità (risorse Fas alla manutenzione, prima revocate: Cipe 6 dicembre; 3) 1.230 mln assegnati da delibera Cipe 62/2011 (3 agosto) nell'ambito del piano Fas regionale al Sud; 4) 1.215 min derivanti dalla riduzione del tasso di cofinanziamento dei fondi europei (dicembre 2011); 5) 517 mln, convenzioni con terzi e autofinanziamento.

Alla fine, tra tagli e nuove assegnazioni, il Contratto di programma approvato dal Cipe prevede nuove risorse per investimenti ferroviari pari a 3.907 milioni, compresi 600 milioni assegnati nella stessa seduta di ieri (a valere sul Fondo Infrastrutture articolo 32, comma 1, D1 98/2011) per la manutenzione straordinaria.

Il Contratto ha recepito tutti gli interventi inseriti nel Piano di Azione Coesione del 15 dicembre, tra cui gli assi ferroviari Napoli-Bari-Lecce/Taranto (790 milioni), ammodernamento Salerno-Reggio Calabria (240 milioni), Potenza-Foggia (200 milioni). In tutto erano 1.620 milioni, risorse europee Convergenza riprogrammate, che vanno nel Contratto Rfi a compensare i tagli delle manovre 2011 alle opere citate.

Rfi prevede di realizzare nel 2012 opere per 4,1 miliardi di euro, in aumento rispetto al preconsuntivo di 3,7 miliardi per il 2011.

OPERE, VARIANTI

Il Cipe ha autorizzato alcune varianti sulla linea C del metro di Roma legate sia alle sorprese archeologiche, sia al trasporto delle terre da scavo, coprendo il maggior costo di 107 milioni con maggiori disponibilità dal capitale mutuato.

Approvate modifiche anche ai progetti di Roma Termini e Venezia S. Lucia, nel Piano Grandi Stazioni del 2003, sbloccando maggiori importi per 112 milioni coperti anche questi con rimodulazione di risorse.

Alessandro Arona (fonte: Il Sole 24 Ore Edilizia e Territorio)