Flash news Infrastrutture:
 
 

Briciole di pane

Il governo ai privati: immobili in cambio di grandi opere

Roma, 16 settembre 2011 - Tra le misure che il Governo sta studiando per rilanciare le infrastrutture e favorire la partecipazione dei capitali privati alle grandi opere c'è anche una maggiore flessibilità per la «cessione di immobili a titolo di corrispettivo delle concessioni». Già oggi la permuta di immobili per pagare i lavori pubblici è possibile per il codice degli appalti (articolo 53, commi 6 e seguenti), ma il Governo pensa di facilitare queste operazioni, allargarle alle concessioni, dove gli edifici possono sostituire il contributo pubblico nelle operazioni di partnership pubblico-privato. Nel pacchetto che il ministero delle Infrastrutture sta preparando ci sarebbe anche la possibilità di fare ricorso alle società miste per la gestione di «concessioni di sviluppo territoriale» con una tariffa di area applicata a infrastrutture di modalità diverse.

Procede insomma la ricognizione a 360 gradi degli strumenti con cui rilanciare i cantieri: anche il ministero dell'Economia, con la consulenza della Cassa depositi e prestiti, sta mettendo a punto un pacchetto di proprie proposte. Un segnale di apertura alla richiesta che nei giorni scorsi era venuta dalle Infrastrutture: prevedere nel pacchetto di stimoli anche incentivi fiscali in favore dei privati disposti a investire nella realizzazione delle opere, per esempio destinando loro quote dell'extragettito dell'Iva derivante dalla realizzazione dell'opera o introducendo la parziale deducibilità dei capitali investiti in opere. Nel merito del tipo di incentivo, però, non si è ancora discusso. Anche perché il vertice di ieri fra i ministri Tremonti (Economia), Romani (Sviluppo economico), Sacconi (Lavoro), Calderoli (Semplificazioni) e il viceministro Castelli per le Infrastrutture, si è limitato a una ricognizione delle cose fatte nel 2011 (si veda articolo a fianco) anche per capire che cosa non ha funzionato. Il ministero delle Infrastrutture stima comunque che nel 2011 sono stati avviati nuovi cantieri relativi a opere dal valore totale di 73 miliardi. Il problema, semmai, è garantire una cassa con continuità negli anni a queste opere.

Giorgio Santilli (pubblicato su Il Sole 24 Ore)