Il governo sblocca anche la Tem
Approvato il decreto interministeriale . Nuovo passo avanti per l'infrastruttura
Milano, 27 dicembre 2011 - Il settore delle infrastrutture finora è uno di quelli che ha più beneficiato del nuovo governo. L'ultima notizia in ordine di tempo è che la Tem, la Tangenziale est esterna di Milano, ha compiuto un altro passo in avanti visto che a Roma è stato firmato il decreto interministeriale (i ministeri coinvolti sono due, quello dell'Economia e quello delle Infrastrutture). Un passaggio per certi versi burocratico o formale, eppure non così scontato se si considera che per un'altra autostrada lombarda, la Brescia-Bergamo-Milano (Brebemi), lo stesso decreto ha impiegato un anno ad arrivare. Le procedure amministrative che riguardano Tem e Brebemi, autostrade inscindibilmente legate visto che la Brebemi si aggancia e confluisce proprio nella Tem, si stanno dunque finalmente sbloccando dopo mesi di incertezze che avevano pesato anche sui contratti di finanziamento delle medesime. Proprio pochi giorni fa il ministero dell'Economia ha approvato il secondo atto aggiuntivo della Brescia-Bergamo-Milano, spostando l'iter approvativo alla Corte dei Conti per un ulteriore esame. Parlare di questi atti burocratici non è scontato perché sono quelli che generano le maggiori incertezze rispetto alle infrastrutture realizzate in project financing. Nel caso della Tangenziale est esterna (guidata da Fabio Terragni) bisogna segnalare che nel frattempo si sta preparando il contratto con i costruttori (che farà partire i lavori concretamente) e si sta perfezionando un finanziamento ponte, il cui mandato di arranging è stato affidato a Biis (Banca Infrastrutture Innovazione e Sviluppo, gruppo Intesa Sanpaolo). La Tangenziale est esterna, il cui progetto definitivo è stato approvato dal Cipe lo scorso agosto, si dovrebbe sviluppare per circa 32 chilometri e il costo del progetto preliminare è stimato in 1,7 miliardi. Le vere incognite sull'infrastruttura riguardano a questo punto solo la governance del gruppo. La Tangenziale esterna è controllata al 57% dalla Tem, che a sua volta ha come principale azionista la Provincia di Milano (Serravalle al 32% più Asam al 15%), e tra gli altri grandi soci il gruppo Benetton attraverso Autostrade per 1' Italia (25%), Autostrade Lombarde, la holding privata che controlla il 90% della Brebemi (8%), la Torino-Alessandria-Piacenza del gruppo Gavio (8%) e Intesa Sanpaolo con il 5%. Da mesi in Tem aspettano il varo di nuovi patti parasociali, anche perché i nuovi aumenti di capitale cui dovrà andare incontro l'autostrada nel 2012 (la copertura del prestito ponte arriverà al massimo fino a giugno) impongono alla Provincia scelte industriali precise. Palazzo Isimbardi non ha liquidità per far fronte ai nuovi impegni finanziari ed è quindi presumibile che, dovendo diluire la sua quota, cercherà un appoggio esterno in altri azionisti. Nel frattempo si sta ancora cercando una soluzione per la parte inoptata (circa il 6%) dell'ultimo aumento di capitale, visto che Autostrade per l'Italia ha scelto di non partecipare pro quota. In teoria gli attuali soci hanno la prelazione sull'acquisto. Prelazione che però è ormai in scadenza. Tra le ipotesi che filtrano c'è la possibilità che uno degli attuali azionisti rilevi il 6% inoptato attraverso un altro veicolo, una nuova società, dunque. Ma i giochi procederanno parallelamente alla stipula del nuovo patto di sindacato e quindi rimangono ancora aperti.