Per il Piemonte un futuro nella logistica
Per alcuni la logistica è la Fiat del futuro
Torino, 2 maggio 2011 - A guardarla dal lato giusto, per alcuni la logistica è la Fiat del futuro. Difficile adesso valutare se sarà così oppure no, ma è certo che una buona logistica, insieme a infrastrutture adeguate, può fare la differenza per la crescita dell’economia di un territorio. Il tema è stato analizzato in tutti i suoi aspetti nell’ambito dell’incontro “Il nuovo Piano nazionale della logistica 2011-2020: effetti sul territorio piemontese” che a Torino ha riunito il ghota del settore. Per capire quali potrebbero essere le potenzialità di una buona logistica – è stato spiegato – basta sapere che, come ha detto il Sottosegretario ai Trasporti Mino Giachino, l'inefficienza della logistica costa solo al Piemonte 3,8 miliardi di euro all'anno. E’ per questo che il Piano nazionale della logistica 2010-2020, varato dal Governo nei mesi scorsi, ha l’obiettivo di recuperare 4 miliardi l'anno di efficienze per il prossimo decennio. A Torino, tuttavia, si è focalizzata l’attenzione sulla situazione del Nord-Ovest. “L'inefficienza della Regione - ha sottolineato Giachino - è più che proporzionale rispetto al Pil prodotto: vale il 10% di quella nazionale, stimata da Banca d'Italia in 40 miliardi, contro un prodotto regionale che vale l'8% di quello nazionale”. All’incontro, fra gli altri, hanno preso parte anche Cristoforo Canavese (Presidente Autorità Portuale di Savona), Maurizio Comoli (Presidente CIM S.p.A.), Gian Maria Gros-Pietro (Presidente Credito Piemontese), Gianni Luciani (SITAF S.p.A.) e Mario Virano (Presidente Osservatorio per la linea Torino – Lione). Per mettere mano alla situazione, il Governo ha varato di concerto con le associazioni degli autotrasportatori un piano di 51 azioni per incrementare l'efficienza, di cui la metà a costo zero, ha sottolineato il sottosegretario Giachino. La prima, lo sportello unico doganale, è in fase d'avvio, mentre il 24 marzo scorso il ministero delle Infrastrutture ha emanato un decreto dirigenziale nel quale viene riconosciuta agli autotrasportatori una franchigia di due ore per l'attesa delle operazioni di carico e scarico dei mezzi pesanti: dopo le due ore il committente dovrà pagare una penale di 40 euro l'ora e sarà quindi incentivato a abbreviare i tempi. Torino e il Piemonte, d’altra parte, si trovano in una posizione sicuramente privilegiata. La piattaforma logistica piemontese è infatti rappresentata da tre importanti snodi: il Cim di Novara all'incrocio tra il corridoio 5 Lisbona-Kiev - che prevede la Torino-Lione - e la Genova-Rotterdam, quello di Rivalta-Scrivia, al centro del triangolo Milano-Genova-Torino, e la provincia di Cuneo come area di smistamento per il porto di Savona. Le previsioni, poi, indicano il raddoppio dei container sui porti della Liguria nei prossimi cinque anni: “Ogni container – ha aggiunto Giachino - genera un valore aggiunto di 300 euro, che diventano 2300 se la merce viene trattata su una piattaforma logistica”. Da tutto questo, quindi, la suggestione della logistica come Fiat del futuro piemontese. Insomma, quella della logistica è una partita importante. Che vale la pena di essere giocata anche da parte della Regione il cui obiettivo è creare una piattaforma logistica del nord ovest che diventi il centro della logistica europea. “Con Lombardia e Liguria – ha affermato l’Assessore ai Trasporti della Regione, Barbara Bonino - svilupperemo una strategia comune, da sottoporre al Governo, perché diventi un grande progetto”. Proprio quanto alle infrastrutture, la quota del programma infrastrutturale strategico nazionale assegnata al Piemonte vale circa 30 miliardi rispetto ai 338 complessivi.