Il Presidente Anas «Si pagherà sulla Roma-Fiumicino, ma non sul Gra»
Per il traffico urbano del Raccordo nessun rischio per i romani

ROMA - «Il pedaggio sulla Roma-Fiumicino? La manovra finanziaria predisposta dal Governo lo prevede. Ma ci vorrà almeno un anno, probabilmente, per renderlo possibile. Bisogna infatti predisporre sistemi d'esazione tecnologicamente avanzati che consentano la tariffazione senza intralciare la fluidità del traffico. Non farlo, adottare cioè i caselli tradizionali, sarebbe inopportuno e perfino impossibile». Pietro Ciucci, presidente dell'Anas, fa chiarezza dopo l'operazione caro tariffe che scatta oggi. «Sarà un Dpcm a stabilire i criteri del pedaggiamento, io posso solo dire che la Roma-Fiumicino è una autostrada dell'Anas per la quale il recente decreto prevede l'introduzione del pedaggio. Di conseguenza installeremo dei portali e le tariffe saranno modulate in base ai chilometri effettivamente percorsi».
Vuole dire che ci sarà una tariffa per chi esce a Porta di Roma e una per I'aeroporto, tanto per fare un esempio?
«Certo, perché i pedaggi saranno modulati in base ai chilometri percorsi». Esclude che il costo della percorrenza possa essere inserito nel prezzo del biglietto aereo?
«Anche questa può essere un'ipotesi. Ma in linea generale ritengo che saranno installati dei portali tecnologici per riconoscere le auto e stabilire le tariffe. Infatti non tutti gli automobilisti che percorrono l'autostrada poi partono dall'aeroporto». Per il Grande raccordo anulare i romani non corrono rischi?
«No. Nessun rischio. Come scritto dal suo giomale, pagherà solo chi proviene da lunghe percorrenze, non chi si sposta in città attraverso il Gra».
Ma l'aumento delle tariffe a cosa serve? A coprire i buchi dell'Anas?
«No. Gli aumenti sono previsti dalla legge, dalla manovra. E gli incassi, è bene ribadirlo, vanno a beneficio del bilancio dello Stato. Tra l'altro, l'Anas ha chiuso i conti nel 2009 in utile e per la prima volta ha dato un dividendo allo Stato azionista».
Torniamo all'operazione tariffe?
«Prima mi faccia chiarire che per i pendolari che vengono a Roma non ci sarà una stangata, come leggo da più parti. L'aumento previsto non potrà infatti essere superiore al 25% di quanto già si paga. E' una misura a tutela dei pendolari, di chi fa pochi chilometri, per venire nella Capitale. Lo scatto pieno, l'euro, per intenderci, arriverà solo per chi viene da lontano, da oltre 70 chilometri di distanza. E' chiaro».
Facciamo il punto conclusivo…
«Ci sono due operazioni contemporanee. La prima è un aumento generalizzato, da 1 a 3 millesimi per chilometro percorso. Questo a dire il vero, ha una incidenza contenuta. Sulla Roma-Milano, ad esempio solo 50 centesimi per oltre 500 km percorsi. L'altra operazione è di carattere strutturale. La manovra finanziaria ha previsto il pedaggio per i tratti che erano finora gratuiti gestiti dall'Anas. Da 1 a 2 euro, come sa, che si pagheranno nei punti di interconnessione con la rete privata. Entro 18 mesi provvederemo a realizzare un sistema di esazione modernissimo che, senza bloccare la fluidità del traffico, stabilirà la reale percorrenza e il conseguente pedaggio. Ci sarà quindi la necessaria modularità».