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Briciole di pane

Impregilo, il cda studia l'intesa con Salini. Il titolo torna a correre: 10% in sette giorni

Ma i Gavio non abbandonano la battaglia sul conflitto d'interesse

Milano, 12 settembre 2012 - Tutto pronto per l'accordo strategico tra Impregilo e Salini, il costruttore che a metà luglio ha assunto il controllo del gruppo dopo un lungo scontro con i Gavio. A quanto si apprende, oggi il cda del principale general contractor italiano analizzerà le linee di guida di questa intesa, che porterà a un notevole accentramento decisionale e a forti sinergie commerciali tra le società.
Secondo l'ad di entrambi i gruppi, Pietro Salini, «la soluzione finale rimane quella della fusione tra le due società, ma questo primo accordo dovrebbe servire «anche per eliminare alla radice i potenziali rischi di conflitto di interesse», ha detto Salini agli analisti finanziari.
Quella del conflitto di interessi è la materia sulla quale vertono i diversi ricorsi al Tribunale di Milano avviati dai Gavio, che come Salini detengono poco meno del 30% di Impregilo e non abbandonano il dossier starebbero inviando ai consiglieri del generai contractor lettere nelle quali si ipotizza che l'integrazione allo studio sia illegittima. Ed è sempre la materia sulla quale Consob attende chiarimenti da Salini: il cda di oggi dovrebbe analizzare in proposito le indicazioni del comitato «corporate governance» interno appositamente insediato. Sulla questione del conflitto di interessi, comunque, decisioni più operative sono attese per la riunione del board Impregilo già convocata per il 18 settembre prossimo.
Intanto il titolo ha ripreso a crescere in Borsa. Dai massimi recenti di fine giugno sullo scontro Gavio-Salini (quando l'azione valeva in Piazza Affari 3,62 euro), Impregilo ha perso circa il 15%, ma nell'ultima settimana di contrattazioni ha guadagnato oltre il 10%, riportandosi abbondantemente sopra quota 3 euro. Nell'ultima seduta il rialzo è stato dell'1,63% a un prezzo finale di 3,12 euro.
Recentemente, in un report, Intermonte ha confermato l'ipotesi di un extra-dividendo nel caso venisse ceduta la brasiliana Ecorodovias (anche se non è chiaro se l'attuale vertice si stia orientando sulla cessione del 19% o di tutta la quota del 29%). Gli analisti Intennonte quantificano il possibile maxi dividendo poco sotto i 2 euro per azione o attorno al 65% della capitalizzazione di mercato.

Fonte: Il Giornale