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Briciole di pane

Impregilo pronta a investire 2 miliardi. «Fusione con Salini? Parola agli azionisti»

Presentato il piano strategico: obiettivo 3,5 miliardi di ricavi nel 2016 e portafoglio a 40 miliardi

Milano, 27 aprile 2012 – Impregilo tira dritto, nonostante le avances di Salini e le ambizioni simmetriche del Gruppo Gavio. Il piano strategico presentato ieri dal più grande "general contractor” italiano si prefigge di centrare entro il 2016 ricavi per 3,5 miliardi e un portafoglio complessivo allargato a 40. Il business rimarrà concentrato sui due fuochi storici, l'attività di costruzioni e quella delle concessioni, binomio «che sempre più rappresenta il modello per il finanziamento e la realizzazione di opere infrastrutturali, a fronte di limitati contributi pubblici».
Impregilo intende inoltre rafforzare la propria presenza in Italia, portando la quota di ricavi dall'attuale 20% al 33%. Il piano illustrato ieri alla comunità finanziaria prevede investimenti per più di 2 miliardi di euro, di cui 650 milioni nelle concessioni. Dei 40 miliardi circa di portafoglio ordini stimati al 2016 (da 25 miliardi circa del 2011) , il 55% sarà nel settore concessioni e il 45% nelle costruzioni.
«Spacchettare e vendere tutto per creare un grande Gruppo non è un piano», ha commentato l'Ad Alberto Rubegni interpellato sul piano d'integrazione presentato da Salini solo qualche giorno fa. «Saranno gli azionisti a decidere», ha comunque aggiunto. E proprio l'assemblea di bilancio, prevista per oggi, potrebbe essere l'occasione di un confronto diretto tra i costruttori romani e il gruppo Gavio, principale azionista di Impregilo con poco meno del 30%. «Sarà un'assemblea in cui si vedrà il valore di avere un'azienda contendibile», ha commentato il presidente Massimo Ponzellini. Salini di recente ha chiesto anche la convocazione di un'assemblea ordinaria per deliberare sulla revoca degli amministratori in carica e la nomina di un nuovo Cda. L'attuale consiglio è infatti espressione di Igli, il veicolo che controlla il 29,96% di Impregno e che è passato interamente sotto il controllo del gruppo Gavio dopo che Fon-Sai e Atlantia hanno ceduto le loro quote.

Marco Girardo (fonte: L'Avvenire)