Impregilo-Salini, via libera del cda
Pietro Salini prepara l'accordo strategico ma il gruppo Gavio studia le contromosse e punta a chiedere l'assemblea
Milano, 13 settembre 2012 – Arriva il primo passo formale per l'integrazione Salini-Impregilo. Il cda di Impregilo, ieri, ha gettato le basi per dar vita all'accordo strategico tra i due big delle costruzioni. Si è trattato di un vertice preparatorio in vista della riunione cruciale del board che si terrà a fine mese.
In particolare, il consiglio, presieduto da Claudio Costamagna, ha stabilito che l'intesa tra le due società ha un valore industriale e quindi ha dato mandato al management di quantificare tale valore e di definire le procedure per dar vita all'accordo. Le prossime settimane serviranno dunque a questo e parte del lavoro verrà svolto con il supporto di uno specifico advisor incaricato, ossia Bcg-Boston Consulting Group. In quest'ottica, Impregilo - passata sotto il controllo di Salini, che detiene il 29,9%, dopo un braccio di ferro durato mesi con il gruppo Gavio - ha anche ottenuto da Consob una sorta di proroga. Come è noto l'Autorità il 6 agosto ha chiesto al nuovo consiglio del generai contractor di fornire entro il 7 settembre i dettagli su come l'advisory board per la corporate governane intenda tutelare la società sia dalle azioni che dalle omissioni che potrebbero creare un conflitto di interesse tra Impregilo e Salini. Chiarimenti che il cda ha ritenuto di non poter fornire finché non sarà definito l'accordo strategico.
Intesa, peraltro, sulla quale l'altro socio "forte", ossia il gruppo Gavio, sarebbe già pronto ad affilare le armi. Oggi il vertice di Igli, la scatola che detiene un altro 29,9% di Impregilo ma che è funta in minoranza in assemblea, incontrerà i propri legali per valutare possibili contromosse. L'intenzione sarebbe di evitare che il piano strategico di riassetto voluto da Salini diventi efficace con la sola approvazione del consiglio di amministrazione. In altre parole, il gruppo di Tortona avrebbe intenzione di verificare se esistono gli estremi per chiedere che sia l'assemblea dei soci ad esprimersi sui contenuti del progetto. Il motivo è chiaro: in cda Salini ha una maggioranza schiacciante e Gavio è spettatore impotente. In assemblea, specie se straordinaria, il gruppo di Tortona può fare ostruzionismo e bocciare i provvedimenti. L'appiglio al quale potrebbe aggrapparsi il gruppo Gavio potrebbe essere la normativa sulle operazioni con parti correlate. L'intesa, evidentemente, considerato che chiama in causa il gruppo Salini, Impregilo e l'amministratore delegato nonché socio delle due società, rientra nella fattispecie. Tuttavia, l'assemblea può essere chiamata in causa solo nel caso in cui l'operazione rientri a far parte della categoria degli accordi «di maggiore rilevanza», appositamente disciplinati da Consob. Qui evidentemente si gioca in punta di diritto, ma Tortona non vuol lasciare nulla di intentato.
Tanto più ora che il livello di scontro si è nuovamente alzato. Con una nota diffusa in serata, il consiglio di Impregilo ha fatto sapere che presenterà esposti alla Consob e alla Procura di Milano «a tutela della reputazione degli organi sociali e di Impregilo, con riferimento ad alcuni gravi episodi di disinformazione verificatisi dalla fine di luglio fino alla data odierna che potrebbero aver avuto lo scopo di manipolare l'opinione pubblica e quindi potenzialmente anche gli andamenti di Borsa del titolo». L'intervento segue un recente affondo sulla stampa dell'amministratore di Igli (gruppo Gavio), Bruno Binasco.