Infrastrutture, Ciaccia: "Finita epoca in cui si usava solo finanza pubblica"
Audizione del viceministro in commissione Ambiente alla Camera

Roma, 7 nov embre 2012 – È’ finita da un pezzo l'epoca in cui si facevano infrastrutture solo con la finanza pubblica: bisogna concentrarsi su opere prioritarie sulla base della coerenza con l'integrazione nelle reti europee e territoriali e aprendo al finanziamento privato. Lo ha detto il viceministro alle Infrastrutture Mario Ciaccia, durante un'audizione in commissione Ambiente alla Camera.
Il Governo, ha aggiunto Ciaccia, "ha emanato una serie di disposizioni volte a garantire la bancabilità dei progetti da finanziarie con capitali privati. Spesso in passato si assisteva alla nascita di iniziative per le quali poi non si trovavano le condizioni per il finanziamento". Ciaccia ha poi lodato gli interventi decisi in materia di "autonomia finanziaria dei porti", attraverso la destinazione alle autorità portuali di una quota dell'Iva generata da operazioni di import-export di merci.
Tra le novità previste dal disegno di legge in materia di infrastrutture approvato dal Consiglio dei ministri del 30 ottobre, Ciaccia si è soffermato anche sulla "Procedura di consultazione pubblica", pensata proprio in base alle "esperienze maturate con la Tav". Il modello è quello francese, ma con le differenze dovute dal differente ordinamento: fortemente centralizzato il loro, più frammentato il nostro. "La dialettica è necessaria - ha detto Ciaccia - il modello che abbiamo proposto è concepito proprio per evitare che la consultazione possa comportare ritardi e lievitazione dei costi. Il dialogo, insomma, non dev'essere strumentalizzato". La consultazione dovrà avere "tempi certi, non superiori ai 120 giorni, e non sarà la sede per discutere di opere compensative" per i territori interessati da infrastrutture strategiche. L'obiettivo del Governo è quello di verificare la "percorribilità di un'opera" e "un maggiore livello di accettazione sociale".
Si è parlato anche del Piano Città. Sono oltre 420 le proposte arrivate da tutta Italia in merito al "Piano nazionale per le città" predisposto dal Governo Monti, ha detto il viceministro. "Gli interventi vengono proposti dai Comuni - ha spiegato Ciaccia - e poi selezionati da una cabina di regia istituita al ministero dei Trasporti. Si deve trattare di opere immediatamente cantierabili, di nuovi interventi in grado di ridurre i fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale. Si tratta di un modo diverso di guardare al territorio, che non bisogna sprecare".
Ciaccia ha parlato anche del settore delle costruzioni, partendo dall'introduzione della cosiddetta "neutralità dell'Iva, ovvero la possibilità per gli impreditori edili di portare a compensazione l'Iva pagata per la realizzazione dell'immobile, senza che essa rimanga a carico degli stessi imprenditori e prevedendo che la vendita di nuove costruzioni sia soggetta all'Iva anche oltre il termine di 5 anni dalla costruzione". Confermata inoltre la "disciplina degli incentivi fiscali per la ristrutturazione edilizia e la riqualificazione energetica degli edifici, con proroghe a giugno 2013".
Il Governo, ha aggiunto Ciaccia, "ha emanato una serie di disposizioni volte a garantire la bancabilità dei progetti da finanziarie con capitali privati. Spesso in passato si assisteva alla nascita di iniziative per le quali poi non si trovavano le condizioni per il finanziamento". Ciaccia ha poi lodato gli interventi decisi in materia di "autonomia finanziaria dei porti", attraverso la destinazione alle autorità portuali di una quota dell'Iva generata da operazioni di import-export di merci.
Tra le novità previste dal disegno di legge in materia di infrastrutture approvato dal Consiglio dei ministri del 30 ottobre, Ciaccia si è soffermato anche sulla "Procedura di consultazione pubblica", pensata proprio in base alle "esperienze maturate con la Tav". Il modello è quello francese, ma con le differenze dovute dal differente ordinamento: fortemente centralizzato il loro, più frammentato il nostro. "La dialettica è necessaria - ha detto Ciaccia - il modello che abbiamo proposto è concepito proprio per evitare che la consultazione possa comportare ritardi e lievitazione dei costi. Il dialogo, insomma, non dev'essere strumentalizzato". La consultazione dovrà avere "tempi certi, non superiori ai 120 giorni, e non sarà la sede per discutere di opere compensative" per i territori interessati da infrastrutture strategiche. L'obiettivo del Governo è quello di verificare la "percorribilità di un'opera" e "un maggiore livello di accettazione sociale".
Si è parlato anche del Piano Città. Sono oltre 420 le proposte arrivate da tutta Italia in merito al "Piano nazionale per le città" predisposto dal Governo Monti, ha detto il viceministro. "Gli interventi vengono proposti dai Comuni - ha spiegato Ciaccia - e poi selezionati da una cabina di regia istituita al ministero dei Trasporti. Si deve trattare di opere immediatamente cantierabili, di nuovi interventi in grado di ridurre i fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale. Si tratta di un modo diverso di guardare al territorio, che non bisogna sprecare".
Ciaccia ha parlato anche del settore delle costruzioni, partendo dall'introduzione della cosiddetta "neutralità dell'Iva, ovvero la possibilità per gli impreditori edili di portare a compensazione l'Iva pagata per la realizzazione dell'immobile, senza che essa rimanga a carico degli stessi imprenditori e prevedendo che la vendita di nuove costruzioni sia soggetta all'Iva anche oltre il termine di 5 anni dalla costruzione". Confermata inoltre la "disciplina degli incentivi fiscali per la ristrutturazione edilizia e la riqualificazione energetica degli edifici, con proroghe a giugno 2013".