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Briciole di pane

Infrastrutture, Confindustria: via soglia 500 mln per credito d'imposta

Salirebbero investimenti pubblico-privato di 2,5 mld anno

Roma, 6 novembre 2012 - Gli investimenti in infrastrutture sono un fattore centrale di competitività e di crescita. Il decreto crescita riconosce un credito d'imposta per la realizzazione di nuove opere pubbliche. Ma gli attuali limiti della norma, in primo luogo la soglia di 500 milioni di euro come valore dell'opera al di sopra del quale è possibile riconoscere l'agevolazione, "ne riducono fortemente l'efficacia". Il vicepresidente di Confindustria, Aurelio Regina, in audizione davanti alla commissione Industria del Senato, sottolinea che gli investimenti in questo campo "sono in grado di produrre un importante effetto moltiplicatore e possono risultare decisivi per sostenere l'economia in una fase congiunturale difficile come quella attuale. Al tempo stesso, la domanda di infrastrutture risponde a esigenze di modernizzazione del Paese, per cui ad esse è strettamente legata la competitività delle imprese".

"La Relazione tecnica al decreto evidenzia in modo chiaro - spiega Regina - che l'obiettivo della norma è di rendere possibile la realizzazione di nuove infrastrutture che non sarebbero realizzate in assenza dell'agevolazione, in quanto non sostenibili sul piano economico-finanziario. Ne consegue che il credito d'imposta non comporta effetti negativi sulla finanza pubblica, ma anzi, in assenza del limite quantitativo e sempre secondo le stime del nostro Centro Studi, determinerebbe un impatto positivo sui saldi di finanza pubblica di circa 560 milioni di euro alla fine del quarto anno di applicazione".

Per Confindustria, quindi, "sarebbe assai opportuno, e praticabile sul piano finanziario, eliminare la soglia di 500 milioni e ampliare così la quantità di investimenti aggiuntivi indotti dall'incentivo. Solo in questo modo il nuovo credito d'imposta diverrebbe uno strumento davvero utile a rilanciare l'economia".

Secondo le stime del Centro Studi di Confindustria, l'eliminazione della soglia di 500 milioni per la fruizione del credito d'imposta "potrebbe aumentare gli attuali investimenti in partenariato pubblico privato di circa 2,5 miliardi di euro l'anno, che, aggiunti a quelli attualmente stimati (circa 1,5 miliardi), potrebbero arrivare complessivamente a 4 miliardi al quarto anno di funzionamento del credito d'imposta, determinando uno scostamento positivo del Pil, stimato allo 0,43%". Inoltre, l'eliminazione della soglia produrrebbe "un sensibile miglioramento dei saldi di finanza pubblica, quantificabili in oltre mezzo miliardo di euro, confermando così quanto riportato nella Relazione tecnica del provvedimento", osserva Regina.

Fonte: TMNews