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Briciole di pane

Infrastrutture: Dal 2014 arrivano 50 miliardi dalla Ue

I dettagli sono ancora da definire, ma sembra certo il lancio del fondo entro l'estate

Bruxelles, 30 luglio 2012 - Trasporti e infrastrutture sono in cima alla lista delle priorità della presidenza cipriota dell'Unione europea, e, nei piani per il rilancio dell'Unione discussi a Bruxelles, rappresentano un capitolo decisivo su cui concentrare finanziamenti diretti e strumenti finanziari nuovi come i project bonds che la Banca europea per gli investimenti (Bei) lancerà entro l'estate. Tra i dossier aperti, la partita decisiva riguarda il "Meccanismo per collegare l'Europa" o Cef (Connecting Europe facility), un fondo da 50 miliardi di euro che finanzierà il potenziamento delle reti trans-europee (Ten) di trasporto, energetiche e di telecomunicazione nel periodo 2014-2020.

Al centro del negoziato, l'adeguatezza della dotazione finanziaria e la scelta di avvalersi di 10 miliardi di euro provenienti dal Fondo di coesione destinato alle regioni meno sviluppate. Restano aperte, inoltre, questioni relative alle priorità di spesa e alle modalità di funzionamento del Cef. La Commissione aveva insistito per concentrare le risorse sui trasporti sostenibili, escludendo le strade dal raggio di azione del fondo. Ma, dopo il Consiglio di giugno e i negoziati delle ultime settimane, è chiaro che l'allocazione delle risorse seguirà criteri più flessibili e la gamma di progetti ammissibili sarà ben più ampia. Con tutta probabilità, si potrà investire sul potenziamento della rete stradale - sia per le tratte transnazionali, sia per superare i "colli di bottiglia" della rete - stanziando fondi fino al 5% del budget totale trasporti (31,7 miliardi), a garanzia di nuovi prestiti. Confermate le dotazioni previste per il settore energia (9,12 miliardi) e Tlc (9,18 miliardi) mentre resta da definire la modalità di cofinanziamento degli interventi.

Per i trasporti, il Cef dovrebbe coprire tra il 10 e il 50% del costo totale dei progetti. Ad esempio, per collegamenti stradali transfrontalieri, il tetto è a quota 10%, mentre per le "autostrade del mare" il Consiglio chiede di salire al 30 per cento. Per banda larga ed energia i tassi di cofinanziamento saranno più elevati, con picchi dell'85% nel caso di progetti strategici per la riduzione delle emissioni di gas serra. Entro l'anno Parlamento e Consiglio dovranno comunque chiudere l'accordo su risorse, regole e priorità di spesa. Nel frattempo, si prova ad accelerare sul terreno della ricerca e dell'innovazione, puntando sulle opportunità degli "open data", la disponibilità, cioè, di ampi volumi di informazioni in formato digitale, relative all'utilizzo dei servizi di trasporto.

L'uso innovativo di questi dati e, in generale, la diffusione degli "Intelligent trasport systems" (Its), sono stati al centro della riunione informale dei ministri europei per i Trasporti e le Telecomunicazioni il 17 luglio a Nicosia. Oltre a regole e procedure per il riutilizzo delle informazioni raccolte ogni giorno sulla fruizione delle reti di trasporto, servono strumenti per sostenere lo sviluppo di servizi e prodotti innovativi, a cominciare, ad esempio, da applicazioni per la pianificazione di viaggi multimodali. Pur riconoscendo il valore della direttiva e del piano d'azione varati dall'Ue per gli Its, i ministri hanno evidenziato il nodo della mancanza di risorse. La Commissione presenterà quindi un piano per supportare l'implementazione di sistemi di pianificazione multimodale dei viaggi e una road map per l'adozione degli Its per le reti trans-europee di trasporto. Da segnalare, infine, il lancio, il 10 luglio, della nuova strategia Smart Cities. Qui le risorse ci sono e per il 2013 ammontano a 365 milioni di euro (erano 81 nel 2012). I bandi riguarderanno anche l'edilizia "intelligente" e la gestione innovativa dei servizi locali.