Infrastrutture, Delrio: la rete ferroviaria deve restare pubblica; serve sviluppo "non assistenziale" per il Sud
Il ministro delle Infrastrutture al meeting di Rimini ha affermato che la Legge di Stabilità si baserà anche sul potenziamento infrastrutturale

Roma, 25 agosto 2015 – Rete ferroviaria, alta velocità al Sud e sviluppo infrastrutturale sempre per il mezzogiorno, pendolarismo e mobilità urbana. Su questi temi si è soffermato ieri il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Graziano Delrio, intervenendo al meeting di Rimini.
Delrio ha inoltre sottolineato che i due pilastri della prossima Legge di Stabilità saranno la riduzione fiscale e il potenziamento infrastrutturale. “La Finanziaria la illustrerà Renzi con Padoan con cui abbiamo lavorato in questi giorni – ha affermato –, due grandi pilastri sono la riduzione fiscale e il potenziamento infrastrutturale. L’entità della manovra sarà illustrata da Renzi”.
Ferrovie: rete deve rimanere pubblica, non si esclude “modello Terna”
Il ministro ha spiegato che per la privatizzazione delle Ferrovie dello Stato Italiano non c’è nulla di deciso. Inoltre, ha ribadito che la rete di RFI deve rimanere pubblica. "La rete ferroviaria – ha affermato – è un patrimonio pubblico che vive di sostegni pubblici ed è importante che rimanga pubblico. Il confronto è in atto e tutti siamo intenzionati ad un obiettivo: il mio è quello che la rete non abbia problemi”.
“Tutti – ha proseguito Delrio – siamo intenzionati a creare campioni nazionali rafforzando l'orizzonte delle Ferrovie dello Stato, come è accaduto con l'Enel, intercettando capitale privato”. Inoltre, alla richiesta se la rete possa passare sotto il controllo di un soggetto pubblico, come è accaduto alla rete elettrica di Terna che è controllata dalla Cassa Depositi e Prestiti, il ministro ha risposto: “stiamo valutando tante opzioni, anche quella”.
Sud: sviluppo “non assistenziale” e alta velocità
A proposito del Sud Italia, Delrio ha affermato che “le infrastrutture sono un mezzo, non un fine della politica, sono un mezzo di connessione importantissimo, molto sottovalutato”. “Al Sud ci deve essere uno sviluppo non assistenziale – ha spiegato –. Lo sviluppo di una parte del paese che oggi è disconnessa, il Mezzogiorno, si basa su autoimprenditorialità e sul fatto che ci siano servizi”.
“Ora dobbiamo portare l'Alta Velocità al sud – ha aggiunto –, il Mezzogiorno deve avere una mobilità adeguata”. A tal proposito il ministro ha rivelato che si punta su quattro pilastri per il Mezzogiorno: “la linea tirrenica e la linea adriatica, con la Napoli-Reggio Calabria e la Milano-Lecce. Poi la Napoli-Bari-Taranto per cui ci sono 4,3 miliardi, e investimenti per 3,9 miliardi in Sicilia". Sui progetti, ha affermato, “dopo aver elaborato la finanziaria ci sarà una presentazione pubblica, verranno spiegati chiaramente cronoprogramma e finanziamenti, cercheremo di fare un dibattito trasparente coinvolgendo i territori interessati”.
Ricominciare da pendolari e trasporto pubblico
Nel corso del suo intervento, come detto, Delrio si è soffermato anche sul tema del pendolarismo e della mobilità urbana. “Vorrei che noi italiani ricominciassimo a progettare le opere pensando ai pendolari, facendo un bel trasporto pubblico, le metropolitane nelle città, dei treni decenti, ricominciamo a fare infrastrutture nei tempi e nei costi giusti, senza compromessi, riuscendo a farle bene". "Non sottovalutiamo il trasporto pubblico locale, i pendolari", ha concluso Delrio.