Infrastrutture: 'non fare' costerà oltre 800 miliardi fino al 2030
Da trasporti e logistica aggravio per 260 miliardi. Nel settore ferroviario costi per inefficienza e poca competitività
Roma, 3 dicembre 2014 - La mancata realizzazione delle opere infrastrutturali in Italia, nel periodo 2014-2030, potrebbe generare oltre 800 miliardi di euro di costi, in termini di mancati benefici, che gravano sulla collettività. Sono i dati contenuti nel Rapporto 2014 dell'Osservatorio 'I costi del non fare'. Di questi 800 miliardi, 124 provengono dai settori ambiente ed energia, 260 da trasporti e logistica e 425 delle telecomunicazioni.
In particolare, nel settore ferroviario – fa sapere Anie-Assifer, l’associazione che rappresenta l’industria ferroviaria nazionale – i costi della non attuazione di interventi infrastrutturali, in termini di inefficienza e minore competitività, si attesteranno complessivamente a 113,8 miliardi di euro, di cui 30,7 miliardi per Alta Velocità e 83,1 miliardi per ferrovie convenzionali.
“Bisogna inserire le scelte infrastrutturali in un'ottica di strategia complessiva del Paese”, ha commentato il presidente dell’associazione, Bruno Manfellotto, che propone “un Piano dei trasporti realistico, integrato e sostenibile dal punto di vista economico e ambientale che definisca le priorità e quindi l'allocazione delle risorse, che accompagni gli interventi possibili per l'adeguamento delle infrastrutture al potenziamento della manutenzione, all'ammodernamento delle flotte di rotabili e all'efficientamento del sistema, con innesti mirati di tecnologia per incrementare la potenzialità delle infrastrutture esistenti”.