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Briciole di pane

Infrastrutture, Squinzi: "serve inversione di rotta sulla spesa pubblica"

Il leader degli industriali alla Mobility Conference di Milano

Milano, 10 febbraio 2014 – Crollo degli investimenti pubblici in infrastrutture, piano per le grandi opere senza programmazione strategica, ritardi per Expo 2015. Sono questi gli allarmi lanciati dal presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, intervenuto oggi alla Mobility Conference di Milano. Nel corso del convegno organizzato da Assolombarda su "Le reti di trasporto: connettere l'Europa per rilanciare l'Italia", Giorgio Squinzi ha sottolineato come il minore impegno pubblico nelle infrastrutture abbia significato soprattutto ridotta competitività con forti conseguenze sul lavoro.

"Realizzare opere pubbliche nel nostro Paese e' estremamente difficile. Le criticità restano tutte in piedi. Penso ai temi sui quali siamo impegnati per una soluzione: pianificazione e programmazione efficienti, semplificazione delle procedure e partecipazione dei privati alla realizzazione delle infrastrutture", ha detto Squinzi.

"L'assenza di una pianificazione nazionale coerente e stabile non può consentirci di rispettare i vincoli di Bruxelles ne' di mettere in atto gli interventi per completare la nostra parte di Rete Ten-T" ma - ha aggiunto - "qualcosa si sta muovendo, ne diamo atto al ministro Lupi: penso ad esempio al Piano aeroporti e all'annunciato piano per i porti. Il nostro auspicio e' che questo sia l'inizio di un disegno stabile e condiviso dello sviluppo del Paese e non muti a seconda dei governi".

 

Crollo degli investimenti pubblici in infrastrutture. Allentare il Patto di stabilità  

Sul "tema cruciale delle risorse pubbliche", il leader degli industriali ha sottolineato che l'Italia ha bisogno di una "chiara inversione di rotta" sulla spesa pubblica per le infrastrutture, per ovviare al drammatico crollo del 23% tra il 2009 e il 2012. Si tratta di un crollo "costante che ha comportato una perdita di competitività e di capacità imprenditoriali con riflessi inevitabili sull'occupazione". La flessione tendenziale, ha aggiunto, "e' del 26,2% fino al 2015, mentre la spesa corrente e' in crescita".

"Il problema della stabile e corretta allocazione della spesa pubblica - ha concluso Squinzi - resta il punto debole di qualsivoglia politica infrastrutturale". Per questo il numero uno degli industriali approva "l'allentamento del Patto di stabilità interno per gli enti locali che investono in infrastrutture, bisogna insistere su questa strada, rafforzando e stabilizzando la scelta, visto che il rapporto deficit/Pil e' sotto il 3%".

Secondo il leader degli industriali, "non e' un tema solo italiano: anche l'Europa e' chiamata a scelte concrete".

 

Agganciare il treno della crescita è prioritario. Antieuropeismo per colpa dell'austerity

"Agganciare il treno della crescita, restare in Europa non solo sulla carta, ma anche nella sostanza, e' nostra priorità ineludibile, quasi una sfida per dimostrare la nostra capacità di visione strategica", ha detto Giorgio Squinzi. In questo senso, il presidente degli industriali italiani ha sottolineato come "dobbiamo fare nostro una volta per tutte l'assunto che il comparto infrastrutturale rientra a pieno titolo in una politica di crescita economica".

"La crisi che ancora non ci abbandona offre l'opportunità' per un diverso tipo di sviluppo economico, più intelligente e sostenibile. Questo vale anche e soprattutto per il settore delle infrastrutture dove le inefficienze sono strutturali e i ritardi oggi più che mai inaccettabili" ha aggiunto Squinzi.

"L'Italia deve e vuole essere europea. La crisi e le politiche di austerità hanno fatto crescere pericolosamente un sentimento antieuropeista che non appartiene alla nostra cultura e alla nostra storia", ha detto il presidente.

"A questo sentimento - ha aggiunto Squinzi- vanno date risposte concrete, non affidandosi alla sola passione europea, utilizzando appieno le opportunità che ci vengono da Bruxelles e facendo sentire forte la nostra voce, quando necessario, per evitare squilibri o penalizzazioni del nostro Paese rispetto a chi vuole pesare di più e influenzare le scelte politiche europee".

 

Piano infrastrutturale finora senza respiro strategico. Cambio rotta con Lupi

Il piano per le infrastrutture strategiche, stando all'ottavo rapporto dell'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici, "conferma che , al di là dei tentativi di ridurre il numero di interventi e di dirottare su di essi le esigue risorse disponibili, non siamo riusciti ancora a risolvere il nodo della capacità di avere respiro strategico, di programmare e attuare gli interventi". Questo quanto evidenziato dal presidente di Confindustria.

"Il legislatore - ha fatto notare - ha emanato negli anni provvedimenti che testimoniano una sostanziale discontinuità nelle scelte: si e' passati dai grandi programmi infrastrutturali, concentrati solo sulle grandi opere, alla scelta di realizzare opere piccole e manutentive, a carattere locale". Ma tutto questo viene fatto "spostando di continuo le stesse risorse, quando non sono state ridotte, creando una sostanziale incertezza per gli investitori, per le imprese e per la collettività".

Ma per Squinzi "qualcosa si sta muovendo. Ne diamo atto al ministro Lupi: penso ad esempio al piano aeroporti e all'annuncio piano porti. Il nostro auspicio - ha concluso - e' che questo sia l'inizio di un disegno stabile e condiviso dello sviluppo del Paese e non muti a seconda dei governi e delle amministrazioni locali".

Squinzi ha ricordato anche che "e' un dato che il fabbisogno di 11 miliardi di euro per il triennio 2014-2016 indicato dall'allegato infrastrutture al Def non viene coperto dalla legge di stabilità 2014 che ridistribuisce poco più di 2 miliardi inutilizzati su capitoli di spesa definanziati in precedenza. Ancora deboli, sebbene positive, le risorse del Destinazione Italia, che puntano su Expo".

"Più significativo - ha aggiunto Squinzi- e' stato l'intervento sulla defiscalizzazione sulle opere pubbliche ha abbassato la soglia di applicazione della norma dalle opere di valore superiore ai 500 milioni di euro alle opere di valore inferiore ai 200 milioni di euro".

Confindustria sollecitava "un intervento più deciso con una riduzione ulteriore fino a 50 milioni di euro per ampliare lo spettro delle opere interessate, ma la via intrapresa e' confortante".

 

Expo 2015: ritardi su fronte infrastrutturale

"Sul fronte infrastrutturale Expo 2015 sembra scontare ritardi, tra responsabilità regolatorie poco chiare, contenziosi amministrativi e difficoltà di reperire tutte le risorse con il rischio di rendere difficile l'accesso ai siti espositivi". Per il leader degli industriali e' necessario "fare il massimo per portare a termine gli interventi previsti, perché le opere infrastrutturali legate all'evento avranno un impatto nell'immediato, ma anche sul lungo periodo, termini di occupazione, di mobilità, di potenziamento della logistica dell'area, con un beneficio per la Lombardia e, di conseguenza, per l'Italia tutta".

A Expo 2015 sono dedicati due convegni in programma domani alla Mobility Conference presso la Sala Conferenze della Camera di Commercio di Milano (Via Meravigli 9/B).

Si inizia con il tema “Infrastrutture e mobilità per vincere la sfida di Expo” dove si affronterà il rilancio delle infrastrutture quale punto fondamentale dell'agenda politica nazionale, tanto più necessario per Milano nella prospettiva di Expo. Il convegno, che porterà all'attenzione la situazione dei cantieri in corso e le principali criticità da sciogliere, vede le conclusioni affidate al presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni.

Nel pomeriggio si prosegue con il workshop “La city logistics milanese: move to Expo 2015 (e oltre…)” per parlare di servizi di mobilità adeguati a muovere persone e merci nell'area milanese. Interverranno Pierfrancesco Maran, Assessore Mobilità, Ambiente, Metropolitane, Acqua pubblica, Energia del Comune di Milano e Giovanni De Nicola, Assessore Infrastrutture, Viabilità e Trasporti, Mobilità ciclabile, Opere pubbliche stradali della Provincia di Milano.

Manuela Zucchini

  Il sito internet della manifestazione 'Mobility Conference 2014'