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Briciole di pane

Infrastrutture, Unioncamere: per 10 opere prioritarie mancano 38mld

In Italia sono 10 le opere infrastrutturali prioritarie individuate da Unioncamere

Roma, 11 aprile 2012 - Ammonta a circa 38 miliardi il fabbisogno residuo per la realizzazione delle 10 opere infrastrutturali strategiche in Italia. È quanto emerge dall'indagine realizzata da Uniontrasporti/Unioncamere presentata oggi e che prende in esame le principali priorità indicate dagli oltre 800 imprenditori italiani che fanno parte delle giunte delle Camere di commercio. Per realizzare almeno le prime 10 priorità indicate dagli imprenditori, sottolinea Unioncamere, è necessario un impegno economico pari a circa 73,8 miliardi di euro, che rapportato all'intero costo del Programma delle infrastrutture strategiche ne rappresenta il 20%. Allo stato attuale risultano già individuate le metà delle risorse, resta dunque un fabbisogno residuo di 37,9 miliardi.

Nella top ten la prima posizione è occupata dall'asse stradale Pedemontano (Piemontese-Lombardo-Veneto). Al secondo posto c'è l'autostrada dei due mari, la Orte-Ravenna. Al terzo posto l'asse ferroviario Monaco di Baviera-Verona seguito dall'asse ferroviario fra Ventimiglia-Genova-Milano-Novara- Sempione. Al quinto posto l'autostrada Brescia-Bergamo-Milano seguita dalla Asti-Cuneo quindi dall'asse autostradale Brennero -Verona-Parma-La Spezia. Chiudono la lista la Salerno-Reggio Calabria, il corridoio stradale ionico Taranto-Sibari-Reggio e l'elettrificazione della tratta ferrovaiaria Aosta-Chivasso.

"Le Camere di commercio - ha detto il presidente di Unioncamere Ferruccio Dardanello - già protagoniste del processo infrastruttuale del Paese, intendono continuare a dare il proprio contributo per ridurre il gap che comprime la capacità di sviluppo delle imprese. La nostra azione, quindi, continuerà ad essere significativa sul fronte del partenariato pubblico-privato, fondamentale strumento per superare l'attuale carenza di risorse pubbliche da destinare alla realizzazione di infrastrutture. Quanto alle opere - ha aggiunto - non deve sfuggire che il collegamento ferroviario ad alta velocità Torino-Lione è un'opera strategica senza la quale c'è il rischio di emarginazione del sistema Italia".

Il primo segnale che scaturisce dall' "Atlante delle priorità e delle criticità infrastrutturali", sottolinea Unioncamere, è di una "inequivocabile e totale insoddisfazione con punte di disagio massimo per le ferrovie, di moderata soddisfazione per il sistema autostradale e di fondamentale conoscenza per i porti. Grande insoddisfazione anche per le reti energetiche e (con un buon mix di scarsa conoscenza) per le reti telematiche, ritenute dal 64% dei contattati molto indietro rispetto agli altri Paesi europei".

L'analisi UnionTrasporti evidenzia come in Italia, paese in cui su strada si muove il 91% delle merci e l'82% dei passeggeri, la rete autostradale è ferma al palo da almeno 5 anni. Ma nonostante ciò le critiche si concentrano sulle altre reti infrastrutturali: il 72% degli intervistati è insoddisfatto della rete e del servizio ferroviario, il 64% dello stato di arretratezza delle reti telematiche, il 50% della viabilità ordinaria. Quanto al tema dei finanziamenti e delle risorse disponibili, tra il 2008 e il 2011 gli investimenti si sono ridotti del 24% in valori costanti (il 27% se si considera la sola P.A.) e, stando ai dati disponibili ad ottobre 2011, gli investimenti della P.A. sono destinati a ridursi ancora in misura pesante nei prossimi anni: -185 in valori correnti nel 2012, e poi un ulteriore -5,8% nel 2013.

Secondo Unioncamere/Uniontrasporti, "in questo contesto senza il partenariato pubblico-privato lo scenario delle opere pubbliche dei prossimi anni sarà caratterizzato da una profonda ulteriore contrazione della spesa che colpirà in particolare gli enti locali. Tra gennaio 2002 e dicembre 2011 sono state indette 13.382 gare di partenariato pubblico-privato con un valore complessivo degli importi messi in gara a quota 67 miliardi. Si è passati da 339 gare per un ammontare di 1,4 miliardi del 2002 a oltre 2.800 gare per 14 miliardi nel 2011".

Infine per quanto riguarda il contributo delle Camere di commercio al processo di ammodernamento infrastrutturale, si osserva che, nel 2010 il volume delle risorse investite dal sistema camerale in infrastrutture ammonta a circa 612 milioni, che rappresenta l'87% del valore complessivo, distribuiti su 520 partecipazioni singole.

  "Atlante delle priorità e delle criticità infrastrutturali"

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