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Briciole di pane

Iran: Armani, grande interesse dell'Anas, contatti già avviati

Roma, 24 gennaio 2016 - "A pochi giorni dalla fine dell'embargo, l'Anas, con il supporto del Governo, ha già avviato i primi contatti con le autorità iraniane per partecipare, con altre imprese del settore delle costruzioni, al potenziamento della rete stradale persiana". E' quanto ha detto all'AGI il presidente e amministratore delegato dell'Anas Gianni Vittorio Armani. Parlando delle strategie di sviluppo all'estero della concessionaria pubblica, il top manager ha reso noto che oltre a Colombia, Qatar, Algeria e Libia, c'e' grande interesse per Brasile, Peru' e Emirati e Arabia Saudita. "Abbiamo già una società attiva - ricorda Armani - l'Anas International, che ha costruito rapporti diretti, molto efficaci con gli Stati".

“E avere una società statale che parla direttamente con gli Stati è una leva per le aziende italiane che vanno all'estero.

Noi abbiamo una branch in Sud America, in Colombia e una in Qatar e queste sono le nostre teste di ponte. Poi abbiamo due relazioni molto consolidate in Nord Africa con la Libia e l'Algeria. Per quanto riguarda la Libia, dove l'Anas ha già firmato un grosso contratto da 50 milioni di euro per supporto, progettazione e realizzazione di un'autostrada est-ovest, "e' in stand-by" per via della situazione politica. "Avendo accumulato una serie di titoli di pagamento e non avendo ancora un interlocutore che possa onorarli, siamo fermi – spiega Armani -. Poi non appena potremo avviare un dialogo con il nuovo Governo, l'opera sarà completata". In Qatar invece, prosegue "stiamo lavorando molto bene, c'e' una relazione molto forte con questo Stato e già da qualche anno lavoriamo, in generale sullo sviluppo delle infrastrutture. E anche con la crisi del prezzo del petrolio - secondo il numero uno dell'Anas - le infrastrutture rimangono una priorità strategica per il
Paese".

Con l'Algeria invece, aggiunge, "abbiamo lavorato in strettissima collaborazione con le agenzie statali e si ipotizza una collaborazione più ampia con le strutture che gestiscono le strade, le 'Anas' locali". In Colombia poi "abbiamo aiutato il Governo nel più grande progetto di rilancio infrastrutturale del Paese, un progetto che vale 34 miliardi di dollari complessivi. Hanno già lanciato un piano di concessioni autostradali volto a creare una rete logistica di connessione del Paese che ormai è uscito dalla terribile crisi provocata dai diversi conflitti interni. Ora, ristabilita la sicurezza, la Colombia è il sistema economico sudamericano che cresce di più di tutti gli altri ed è la terza economia del Sud America. Ci sono stato recentemente e abbiamo fatto un accordo per la formazione del personale operativo che coadiuverà le concessionarie sul territorio".

Tra le mete future Peru' e Brasile. "Guardiamo, poi- prosegue - con molto interesse all'Emea (Europa, Africa e Medio Oriente, ndr.) e, in particolare, agli Emirati e all'Arabia Saudita. Tornando all'Iran, spiega Armani "abbiamo avuto dei contatti, il nostro personale ha incontrato il ministro e si stanno studiando forme di collaborazione. Puntiamo a entrare sul mercato iraniano in collaborazione con altri soggetti che possano essere complementari, visto che ci chiedono la vera e propria realizzazione di infrastrutture".

"Credo che l'Iran sia un Paese di assoluto interesse, con quasi 100 milioni di abitanti, un livello culturale molto elevato, una civiltà millenaria. Hanno competenze, personale tecnico di alto livello e quindi si può portare know how avendo una base sulla quale lavorare. Hanno una rete stradale piuttosto buona - ha aggiunto ma hanno bisogno di potenziarla e quindi c'e' sicuramente da lavorare". Nelle strategie internazionali dell'Anas, conclude Armani, le direttrici sono due: "il supporto tecnico agli enti regolatori, le agenzie delle strade, (le Anas concedenti locali) , dove noi possiamo dare il supporto nella realizzazione e il controllo nella realizzazione delle opere e che vengano fatte gare per le concessioni efficaci visto che siamo un modello per l'estero e controllare poi le strade una volta che vengono assegnate ai privati. E questo consente ad alcuni ai Paesi di attrarre capitali esteri, dall'altra di supportare i 'proprietari delle infrastrutture a gestire le strade, facendo con noi delle joint venture per la manutenzione delle strade".
 

Lorenzo d'Avanzo

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