Kuwait: Nicoletti, "un mare di opportunità"
L'intervista dell'Agi all'ambasciatore italiano

Kuwait City, 14 gennaio 2014 - Obiettivo Kuwait: il 2014 ha inaugurato un triennio di grandi investimenti nell'emirato che offrono un mare di opportunita' per le imprese italiane. "Il 2014, il 2015 e il 2016", ha spiegato l'ambasciatore Fabrizio Nicoletti in un'intervista all'AGI, "saranno gli anni del Kuwait, perche' il Paese deve rinnovare le sue infrastrutture e ha gia' lanciato progetti di sviluppo che prevedono commesse importanti".
Lo sbarco delle imprese italiane potra' fare inoltre da volano all'export, che punta a "sfondare il muro del miliardo di euro".
Il Kuwait e' un mercato piccolo (i cittadini kuwaitiani sono poco piu' di un milione sui 3,4 milioni di abitanti) ma ricchissimo, visto che l'emirato possiede il 10% delle riserve petrolifere mondiali ed e' il quarto al mondo per reddito pro capite. Il Paese, fattore di stabilita' nella sua turbolenta regione anche perche' a 23 anni dall'invasione irachena ricorda bene il prezzo delle guerre, sta consolidando la ripresa avviata dal 2011 dopo le battute d'arresto nel biennio 2009-2010, e per il 2014 e' prevista una crescita intorno al 5%.
"Ci sono opportunita' anzitutto nel settore energetico, con due progetti che da soli valgono 15 miliardi di dollari l'uno e che potrebbero essere aggiudicati gia' quest'anno", ha spiegato Nicoletti, ormai da piu' di due anni a Kuwait City. "In particolare puntano a migliorare la qualita' della raffinazione petrolifera per mantenere la competitivita' del greggio kuwaitiano", ha aggiunto l'ambasciatore.
Commesse sono in programma anche per un sito della difesa e per lo sviluppo di strade, citta', porti e ospedali. Nel giugno scorso un'impresa italiana, la Pizzarotti, si e' aggiudicata un progetto da 256 milioni di euro per la costruzione di un ospedale a Kuwait City, l'Al Amiri.
La presenza italiana in Kuwait, anche se non comparabile con quella negli Emirati arabi, ormai vetrina economica del Golfo, si sta rafforzando a grandi passi. Nel 2012 l'interscambio, fatto quasi esclusivamente di esportazioni italiane, e' cresciuto del 41,7% rispetto al 2011 passando da 659 a 935 milioni di euro, trainato dalla vendita di macchinari e da un boom per le auto di alta gamma (+30%).
"Il made in Italy trova in Kuwait un mercato in crescita, le nostre esportazioni sono in aumento in tutti i Paesi del Golfo", ha osservato Nicoletti. In due anni anche la presenza degli italiani si e' triplicata, passando da 260 a 850, e diverse societa' hanno propri uffici, come l'Italcementi. Con l'Italia i kuwaitiani hanno "un rapporto fantastico", ha sottolineato l'ambasciatore. Lo dimostra anche l'aumento dei turisti il cui numero s i e' triplicato in due anni, con 11.000 visti rilasciati nel 2012.
Ora bisognera' costruire su questa disposizione favorevole per cogliere le grandi opportunita' offerte dal piccolo emirato.