La Corte dei Conti promuove l'Anas
Virtuoso l'ultimo triennio connotato da un progressivo rientro del disavanzo ereditato dalla gestione 2005
Roma, 8 gennaio 2009 - La gestione finanziaria di ANAS Spa relativa all’anno 2008 si è chiusa con un risultato economico di esercizio di circa 3,5 milioni di euro al termine di un triennio virtuoso connotato dal progressivo rientro dal pesante disavanzo ereditato dalla gestione 2005, ammontante a 497 milioni di euro.
Nella relazione la Corte dei conti rileva come sul predetto positivo risultato abbia influito il netto miglioramento degli introiti operativi da mercato, pressoché raddoppiati (+14,6% sul precedente esercizio) rispetto all’incremento dei costi della produzione (+7,8%).
A ciò si aggiunge il sensibile miglioramento del margine operativo lordo - passato nel 2008 dai circa 158 milioni di euro del 2007 a circa 210,7 milioni -, oltre che del reddito operativo, attestatosi su circa 115,7 milioni (circa 42,1 milioni nel 2007).
Con riguardo, poi, alla situazione patrimoniale, emerge, accanto alla sostanziale stabilità del patrimonio netto, ammontante a fine esercizio a circa 4,2 mld/euro, il permanere di un circolante di elevato livello, pari ad oltre 16,7 mld/euro ed imputabile soprattutto ai rilevanti crediti, pari ad oltre 8 miliardi di euro, che la Società continua a vantare nei confronti dello Stato e di altri enti.
Tra i risultati della gestione di riferimento si evidenzia il notevole abbattimento degli oneri per consulenze, pari a meno di un milione di euro, al termine di un percorso virtuoso iniziato nel 2003, al momento della trasformazione di ANAS in società di capitali, allorché ammontavano a 41,9 milioni di euro.
Rispetto a tali positive risultanze contabili finali vanno rilevati peraltro gli oneri per il contenzioso, passati dai 30,2 milioni del 2007 a 51,1 milioni, con un conseguente significativo aumento imputabile in gran parte a procedimenti risalenti.
La Corte dà altresì atto come nell’esercizio di riferimento la Società abbia proseguito la propria azione, iniziata nella seconda metà del 2006, di razionalizzazione della propria struttura organizzativa e dei processi decisionali interni, particolarmente sui versanti dell’attività legale – attraverso una più stretta collaborazione con l’Avvocatura generale dello Stato, la costituzione di una propria avvocatura interna.
Altro elemento caratterizzante la gestione 2008 è stato il consolidamento della tendenza, già manifestatasi nel 2007, alla costituzione di società miste partecipate in pari misura da ANAS e da finanziarie regionali (c.d. federalismo autostradale), con la costituzione - accanto alla Costruzioni Autostradali Lombarde Spa (CAL) ed alla già collaudata Quadrilatero Marche-Umbria Spa – di altre quattro società, collegate rispettivamente alle Regioni Molise, Veneto, Lazio e Piemonte e che contribuiscono a delineare un quadro quanto mai complesso e problematico della collocazione di ANAS nel quadro delle infrastrutture autostradali in Italia, tenuto conto della sua posizione di soggetto pubblico deputato al controllo delle concessionarie e del non ancora integralmente attuato distacco dalla stessa ANAS dell’Ispettorato di vigilanza sulle concessioni autostradali.
L’attività di ANAS nel 2008 ha portato all’approvazione di progetti di opere stradali per un importo complessivo di oltre 10 miliardi di euro, alla pubblicazione di bandi di gare per oltre 2,7 miliardi, all’avvio di nuove costruzioni per 2,2 miliardi e di interventi di manutenzione ordinaria per 193 milioni e straordinaria per 176 milioni, nonché all’ultimazione di 248 interventi di manutenzione straordinaria per 186 milioni di euro.
Tra le opere nelle quali la Società è stata impegnata nel corso dell’esercizio di riferimento emergono quelle di ammodernamento dell’A3 Salerno-Reggio Calabria e della SS 106 Jonica.
Per quanto riguarda la prima, in particolare, la Corte ha evidenziato che al maggio 2009 n. 26 interventi risultavano ultimati e fruibili, n. 2 interventi appaltati ma non ancora cantierizzati, n. 15 interventi cantierati e in esecuzione (per investimenti pari a circa 3,8 miliardi di euro), n. 4 interventi in fase di gara (per oltre 1,5 miliardi) e n. 10 con progettazione in corso, con un considerevole aumento del valore complessivo dell’opera, passato dai 2,9 miliardi di euro di stanziamenti iniziali ai 9,7 miliardi riportati nel Dpef 2009-2013.
Quanto alla SS 106 Jonica, al 31 dicembre 2008, rispetto ad un importo totale di finanziamento dell’opera di circa 15 miliardi, risultavano in corso di esecuzione n. 4 appalti per un valore di poco più di 1,2 miliardi, pari ad appena l’8,45% del totale, mentre lavori del valore progettuale di 11,8 milioni risultavano appaltati e ancora in fase di cantierizzazione e due cantieri, comportanti lavori per complessivi 265 milioni, risultavano sequestrati dall’Autorità giudiziaria.
In data 2 luglio 2008, nell’ambito del programma governativo di reinserimento del ponte sullo Stretto di Messina tra gli interventi infrastrutturali prioritari, è stato ricostituito il vertice dell’omonima Società per azioni controllata da ANAS con la nomina del Presidente, dell’Amministratore delegato e dei restanti componenti del consiglio di amministrazione, nonché del Collegio sindacale.
Per il riavvio del progetto è previsto l’aggiornamento sia dei corrispettivi contrattuali, sia della convenzione con il concedente Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e del relativo piano finanziario.
La realizzazione dell’opera, prevista per il 2016, richiede un finanziamento inizialmente stimato in 6 miliardi di euro, compresi gli oneri finanziari, somma della quale è previsto il parziale reperimento sul mercato in project financing, con la partecipazione di operatori privati.
Osserva infine la Corte che l’assenza di una reale autonomia finanziaria priva di fatto la Società della connessa autonomia programmatoria di medio-lungo periodo e pertanto di ogni capacità propositiva nei confronti dei pubblici poteri per quanto si riferisce allo sviluppo ed al miglioramento della rete viaria ed autostradale italiana, residuandole meri compiti manutentori e, al più, di ammodernamento di tracciati esistenti, per i quali, oltre tutto, è costretta a procedere senza la certezza di poter disporre delle necessarie risorse finanziarie.
Nel prendere atto degli indubbi progressi maturati dalla Società nell’esercizio di riferimento, la Corte ne auspica ora il consolidamento in un’ottica gestionale fondata sulla rigorosa applicazione dei principi di economicità.