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Briciole di pane

La logistica e i trasporti per il rilancio del Paese

L'e-commerce, in Italia, registra un giro di affari di 16 miliardi di euro

Roma, 18 novembre 2014 - Il Paese può tornare a crescere puntando (anche) sulla riforma dei porti e della logistica. La stessa realizzazione delle reti europee dei trasporti, d’altronde, rappresenta un’ulteriore occasione di sviluppo. E’ quanto ha evidenziato l’ex sottosegretario ai Trasporti Bartolomeo Giachino (nella foto) nel corso di un recente convegno sui trasporti e sulla logistica.
"Del traffico merci che oggi passa nel Mediterraneo, i nostri porti - ha puntualizzato - intercettano solo il 6%. Raddoppiare questa quota, una volta realizzate le infrastrutture, darà al nostro Paese un importante contributo aggiuntivo alla crescita economica e occupazionale, che potrebbe valere quasi un punto di Pil in più l'anno". Giachino ha, inoltre, sottolineato che "senza la Tav e senza il Terzo Valico, il nostro Paese perderebbe la grande chance di diventare la piattaforma logistica tra l'Europa e il Mediterraneo e viceversa. La Tav darebbe la possibilità ai 90 milioni di turisti internazionali che raggiungono ogni anno Parigi, di raggiungere in meno di tre ore Torino, Milano e l'Italia. Gli unici due settori in sicuro aumento nel futuro sono il turismo e la logistica ed entrambi questi settori viaggiano sulle infrastrutture".
Nel corso dell’incontro Sandro Biasotti, membro della commissione Trasporti della Camera, ha puntualizzato che "… la logistica è una linea strategica così come qualche anno fa lo era la siderurgia e la chimica. Oggi i settori su cui puntare sono turismo, cultura e logistica". Questo, in un contesto generale dove "il 30% delle merci destinate in Italia viene sdoganata nel nord Europa”. A conferma, quindi, di quanto ci sia da fare per rendere attrattiva la nostra logistica.
C’è da registrare, tra l’altro, in una dimensione più generale e sempre, comunque, correlata alla supply chain, che le moderne tecnologie, sempre di più, influenzano le modalità di acquisto delle merci. Al retail fisico si affianca quello virtuale, che consente alle aziende di vendere i propri articoli senza preoccuparsi, ad esempio, dell’aspetto logistico legato alla distribuzioni delle merci sul territorio. L’e-commerce permette alle aziende di entrare nel business digitale e di ripensarsi, e riorganizzarsi, in una chiave più moderna. Secondo quanto riportato dall'ultimo studio effettuato dall'Osservatorio del Politecnico di Milano, il giro d'affari del commercio elettronico, in Italia, ha registrato un incremento del 15% nel corso degli ultimi 12 mesi. Parliamo di 16 miliardi di euro.
 

Carlo Sgandurra