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Briciole di pane

La Serravalle resta senza pretendenti

Va deserta l'asta per la cessione dell'82,4% della concessionaria

Milano, 11 luglio 2013 – Per Serravalle nessuna sorpresa positiva: l'asta per la cessione dell'82,4% è andata deserta, per la seconda volta consecutiva. Il bando era stato aperto lo scorso gennaio dalla Provincia di Milano, che controlla la società autostradale col 52,9% delle azioni (tramite la holding Asam) e dal Comune di Milano, che partecipa col 18,6%, più da altri enti locali lombardi che detengono piccole percentuali. Il primo tentativo era stato fatto a fine 2012.
Ieri alle 12 a Palazzo Isimbardi non è arrivata nessuna busta. La base d'asta, 660 milioni (4,45 euro per azione), ha probabilmente scoraggiato le offerte. Soprattutto perché, nei fatti, il costo complessivo dell'operazione avrebbe rapidamente superato il miliardo, considerando gli aumenti di capitale di cui Serravalle ha bisogno per finanziare le sue società Pedemontana e Tem, che devono costruire le opere infrastrutturali. Nei mesi passati sembrava che potesse esserci qualche interesse, ed è per questo che gli enti locali hanno tentato un'altra volta, nella speranza che gli operatori del settore potessero avere il tempo di studiare alleanze industriali e finanziarie. Ma alla fine niente.
Ora Palazzo Isimbardi (e in parte anche Palazzo Marino) dovranno decidere cosa fare. Il rischio è che in questo stato di immobilità le grandi opere, Pedemontana e Tangenziale esterna ad Est di Milano, rimangano ferme al palo, pur essendo state inserite nell'elenco delle infrastrutture strategiche per l'Expo del 2015.
Proprio per questo venerdì mattina i vertici della società di gestione di Expo - il commissario unico Giuseppe Sala e i suoi delegati Gianni Confalonieri e Antonio Acerbo - si riuniranno con i vertici di Infrastrutture lombarde, la società controllata dalla Regione Lombardia che si occupa di appalti nel settore. In questa sede si parlerà dei collegamenti indispensabili tra la città di Milano e il sito espositivo di Rho: la Rho-Monza; la Pedemontana, la Tangenziale esterna. La prima, del valore di 300 milioni circa, deve affrontare entro fine luglio il nodo della Valutazione di impatto ambientale, non ancora superato. Per quanto riguarda la Pedemontana, si dà già per scontato che non sarà pronta per intero nel 2015, e si cercherà quindi di creare almeno un collegamento tra il primo tratto e la Milano-Meda (dallo svincolo di Lomazzo a Cermenate). La Tangenziale è invece partita da poco, e si dovrà capire se sarà possibile costruirla tutta o accontentarsi del cosiddetto arco Tem, indispensabile per dare sbocco alla Brebemi, altra opera strategica.

Sara Monaci (Il Sole 24 Ore)