La Thetis studia il supercanale del Mar Morto
Sta realizzando lo studio di fattibilità ambientale per la grande opera della Banca Mondiale
Venezia, 11 aprile 2011 - Il progetto è ambizioso, e il costo all'altezza: con un'operazione da 10 miliardi di dollari, pompare acqua dal Mar Rosso all'altezza di Eilat, a nord del golfo di Aqaba, e travasarla nel Mar Morto attraverso un condotto della lunghezza di 180 chilometri, nel quale convogliare 2 milioni di metri cubi l'anno. L'obiettivo di fondo è colmare il deficit idrico del mar Morto, che si prevede in forte accentuazione entro il 2040, e generare un maggior apporto di acqua dolce. In definitiva, si tratta di ripristinare il livello idrico del più grande lago salato del mondo prima che esso scenda sotto i livelli di guardia, ma anche ridurne una salinità eccessiva al punto, ben noto ai turisti, da consentire di galleggiare praticamente senza muoversi; a questo si aggiungono obiettivi economici di assoluto rilievo, a partire dalla produzione di elettricità. Un'operazione colossale, che può contare su un committente del livello della Banca Mondiale, con la quale si sono impegnati peri relativi finanziamenti otto Paesi: Francia, Italia, Giappone, Corea del Sud, Olanda, Svezia, Usa e Grecia. Si articola in cinque progetti: uno dei quali contrassegnato dal "made in Italy".
La cabina di regia è non a caso nella più suggestiva delle città d'acqua, a Venezia: nella zona storica dell'Arsenale, dove ha sede Thetis, società di ingegneria e servizi ambientali costituita nel 1993, con soci sia pubblici che privati (dal Consorzio Venezia Nuova ai gruppi Mantovani e Condotte) e presieduta da Giovanni Mazzacurati; il capitale sociale è di 11 milioni, il fatturato è di 27 milioni; ogni anno poco meno del 10% dei ricavi viene investito in ricerca e sviluppo. Il personale è ad alta qualificazione, e con forte presenza femminile a partire dall'Ad Maria Brotto; 150 i dipendenti, il 60% dei quali coinvolto ogni anno in attività di formazione. Nata come centro per gli studi marittimi oggi si concentra in quattro ambiti: ambiente e territorio, trasporti intelligenti, sistema della conoscenza, civile e direzione lavori. Nell'operazione Mar Morto Thetis è stata scelta per esaminare il potenziale impatto ambientale che un'infrastruttura di questa portata (e di cui beneficeranno tre Paesi: Israele, Giordania e Autorità Palestinese) può provocare sul Mar Rosso, e in particolare sul golfo di Aqaba. Lo studio di fattibilità volge ormai al termine: le prime indicazioni risultano positive, delineando un impatto minimo sull'ambiente marino del reef. Per lo sviluppo della propria ricerca, Thetis ha messo a frutto competenze consolidate nell'ambito di diversi progetti internazionali: dalla valutazione della sostenibilità delle isole nella contea cinese di Chongming, alla gestione della mobilità sostenibile a Nuova Delhi.