Per la Torino-Lione presto un road show in Europa
Obiettivo: promuovere nell'ambito delle imprese la possibilità di partecipare ai bandi per la sua realizzazione

Torino, 26 luglio 2016 - La prossima mossa per realizzare la Nuova Linea Torino Lione sarà un road show in giro per l’Europa. Ma non si tratta del risultato di una strategia commerciale, ma semplicemente della diretta conseguenza del carattere europeo del Corridoio nel quale la NLTL è collocata.
Ad annunciare l’iniziativa è stato Mario Virano, Direttore generale di Telt cioè della società mista italo-francese che sta realizzando concretamente l’opera. La comunicazione è arrivata nel corso di un incontro organizzato a Torino con le imprese che potrebbero essere interessate a partecipare ai lavori attraverso i bandi che verranno aperti nei prossimi mesi.
“Il programma – ha spiegato Virano -, è rigorosamente rispettato. Oggi cominciamo gli incontri con il mondo imprenditoriale per sensibilizzarlo sullo stato di avanzamento dei lavori” e perché si prepari alle competizioni per prendere parte alle attività di cantiere.
Partenza locale, quindi, per il road show, ma percorso europeo come si è detto. “È doveroso favorire il massimo della partecipazione internazionale – ha infatti spiegato Virano -, in prima battuta il sistema imprenditoriale italiano e francese, ma andremo in tutta Europa a raccontare il progetto nelle principali capitali”. Virano ha quindi ricordato che entro il 2016 saranno chiuse tutte le gare di ingegneria, entro il 2017 partiranno i lavori preliminari e le gare per i lavori definitivi, del 2018 i lavori definitivi. "Entro il 31 dicembre 2019 – ha detto ancora Virano -, siamo tenuti a spendere 2 miliardi. L'entità dell'impegno si capisce dal fatto che il nostro predecessore Ltf (cioè la società che prima di Telt era incaricata di redigere il progetto della NLTL, ndr), ha speso 700 milioni in 14 anni”.
L'entità complessiva dei lavori ammonta a circa 8,6 miliardi di cui 6,1 miliardi per opere civili e 1,6 per opere tecnologiche. La quota restante riguarda attività come studi, espropri. Per le opere civili la parte di competenza italiana è di circa 1,9 miliardi e 400 milioni di opere tecnologiche. La realizzazione dell'opera è suddivisa in 12 lotti. Per la tratta italiana i lavori dovrebbero essere suddivisi in circa 52 contratti, di cui 16 al di sopra della soglia comunitaria (pari circa 5 milioni di euro) e 36 di importo inferiore. Di tutti gli scavi, 160 km (57,5 per ogni canna del tunnel, oltre a tutti i by-pass) è già stato realizzato il 10% e aggiudicato il 20%. Virano ha anche ricordato che le ricadute occupazionali a regime nel periodo 2019 2029 saranno di circa tremila addetti diretti, nei cantieri, e di oltre seimila indiretti per lavori di fornitura e servizi. Tra Italia e Francia l'opera potrà generare diecimila posti di lavoro.
Infine, per escludere ogni tentativo di infiltrazione negli appalti da parte della criminalità organizzata la Conferenza intergovernativa (Cig) italo-francese ha messo a punto un regolamento dei contratti specifico, che prevede, per la prima volta in Europa, l'applicazione della normativa antimafia indipendentemente dalla nazionalità dei cantieri.
Intanto, è da pochi giorni che sono iniziati ufficialmente i lavori per lo scavo, sul versante francese, del tunnel di base. In agosto presumibilmente inizierà lo scavo vero e proprio con la macchina il cui assemblaggio è già iniziato a due chilometri circa dall’ingresso dell’imbocco di una delle discenderie a Saint Martin La Porte nella valle della Maurienne. La macchina – Federica, questo il nome -, è alta circa come un edificio di otto piani ed è lunga circa 135 metri; la sua capacità di scavo è pari a circa 350 metri al giorno.