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Briciole di pane

L'America ha bisogno di una banca nazionale per le infrastrutture

Roma, 22 febbraio 2012 - L’America ha bisogno di investire in infrastrutture. Nonostante i segnali di crescita, l’economia americana necessita di nuovi strumenti di sostegno. E’ fondamentale creare milioni di posti di lavoro, ricostruendo e potenziando le reti di trasporto in modo che finisca la congestione che sta soffocando porti, aeroporti, ferrovie, autostrade, e dia all’America la possibilità di tornare ad essere competitiva. E’ questa la premessa con la quale Felix Rohatyn, uno dei maggiori banchieri americani, e Rodney Slater, Ministro dei Trasporti sotto la presidenza Clinton, in un articolo pubblicato sul Financial Times, propongono alcune soluzioni affinché l’America ricominci a crescere.

Secondo gli autori, i fondi per le infrastrutture ci sono, introducendo nuovi strumenti finanziari si potrebbero sfruttare centinaia di miliardi di dollari in mano ai privati e attrarre capitali esteri. Per rilanciare le opere pubbliche il governo dovrebbe creare una banca nazionale delle infrastrutture e pensare a dei riticchi legislativi per incoraggiare gli investimenti privati. Attualmente i fondi comuni di investimento americani, i fondi pensione e i piccoli investitori impegnano solo una minima parte del loro grande capitale in progetti infrastrutturali. L’idea di creare una banca nazionale delle infrastrutture,  funzionerebbe da stimolo per finanziare il settore e richiamare i finanziatori privati. La deputata Rosa De Lauro ha presentato un disegno di legge per crearne una e anche al Senato Kay Bailey Hutchison e John Kerry stanno lavorando per una legislazione simile. Il Presidente Obama sostiene anche lui il progetto. L'istituto bancario dovrebbe essere indipendente e trasparente, di proprietà del governo ma non gestito dal governo. Regolato da un consiglio bipartisan e da uno staff di esperti e di ingegneri interessati a pianificare progetti basati sulla qualità e sulla necessità pubblica e non sulla politica. La banca dovrebbe sfruttare forme di partenariati pubblico-privati per massimizzare i finanziamenti privati e avviare progetti di rilevanza regionale e nazionale, con un budget di 100 milioni di dollari o più. Inoltre, dovrebbe avere l'autorità per finanziare i progetti mediante l'emissione di obbligazioni con scadenza fino a 50 anni. Queste obbligazioni di lunga durata permetterebbero di allineare gli investimenti infrastrutturali con i benefici che creano e il loro rimborso permetterebbe alla banca l’auto-finanziamento.

Secondo Rohatyn e Slater la creazione di una banca nazionale delle infrastrutture dovrebbe andare di pari passo con il potenziamento della rete delle banche statali (32 Stati già le hanno) e con una serie di provvedimenti legislativi “ad hoc” (volti a favorire l’attrazione di capitali privati per finanziare beni quali strade, acqua, porti, aeroporti, linee di trasmissione, acque di scarico e ponti) da parte del Congresso americano.

  "America needs its own infrastructure bank" - Financial Times