L'Anas azzera tutti i debiti, alle imprese pagati 750 milioni
Risorse. Dal Dl sviluppo 350 milioni, poi recupero di risorse destinate ad altro
Roma, 22 novembre 2012 - Quasi un miracolo, di questi tempi. Certamente un modello che andrebbe esteso ad altre stazioni appaltanti. Arriva dall'Anas, che in meno di un mese ha praticamente azzerato i debiti commerciali con le imprese appaltatrici per i lavori eseguiti. La società stradale guidata da Pietro Ciucci ha effettuato nell'ultimo mese pagamenti per 750 milioni di euro. Le risorse sono arrivate da una doppia operazione finanziaria: 350 milioni sono stati effettivamente versati dallo Stato all'Anas, secondo le previsioni del decreto sviluppo-bis in corso di conversione in Parlamento; risorse per altri 400 milioni sono state invece recuperate dall'Anas mediante operazioni straordinarie e autorizzazioni del Governo a utilizzare transitoriamente fondi che avevano in origine una destinazione diversa.
Era stato proprio Ciucci, il 26 ottobre scorso, durante il Forum infrastrutture di Business International, a dare l'annuncio dell'imminente sblocco dei pagamenti. Tanto più l'operazione risulta straordinaria in quanto le norme e una parte consistente delle risorse arrivano da un decreto legge non ancora convertito. In questo caso non si sono registrate le lentezze procedurali che frequentemente contraddistinguono le autorizzazioni della Ragioneria. Sul versante delle associazioni imprenditoriali, per altro, si conferma lo sblocco dei pagamenti. Resta il vincolo, per l'Anas, di reintegrare le risorse fornite dal decreto legge sviluppo che costituiscono solo un anticipo di cassa e che si sono rese necessarie per superare il blocco dei pagamenti registrato a partire da giugno per esaurimento della liquidità.
«È chiaro - aveva detto Ciucci a ottobre - che questo problema non è ancora risolto una volta per tutte». Anche perché non bisogna dimenticare che l'Anas stessa resta un grande creditore dello Stato ed è vittima del circuito infernale che oggi condanna molte imprese private. Per quanto risulta al Sole 24 Ore, infatti, la società guidata da Ciucci continua a vantare crediti nei confronti dello Stato per un ammontare che nessuno conferma ufficialmente ma dovrebbe aggirarsi intorno al miliardo e 700 milioni.
Era stato proprio Ciucci, il 26 ottobre scorso, durante il Forum infrastrutture di Business International, a dare l'annuncio dell'imminente sblocco dei pagamenti. Tanto più l'operazione risulta straordinaria in quanto le norme e una parte consistente delle risorse arrivano da un decreto legge non ancora convertito. In questo caso non si sono registrate le lentezze procedurali che frequentemente contraddistinguono le autorizzazioni della Ragioneria. Sul versante delle associazioni imprenditoriali, per altro, si conferma lo sblocco dei pagamenti. Resta il vincolo, per l'Anas, di reintegrare le risorse fornite dal decreto legge sviluppo che costituiscono solo un anticipo di cassa e che si sono rese necessarie per superare il blocco dei pagamenti registrato a partire da giugno per esaurimento della liquidità.
«È chiaro - aveva detto Ciucci a ottobre - che questo problema non è ancora risolto una volta per tutte». Anche perché non bisogna dimenticare che l'Anas stessa resta un grande creditore dello Stato ed è vittima del circuito infernale che oggi condanna molte imprese private. Per quanto risulta al Sole 24 Ore, infatti, la società guidata da Ciucci continua a vantare crediti nei confronti dello Stato per un ammontare che nessuno conferma ufficialmente ma dovrebbe aggirarsi intorno al miliardo e 700 milioni.