Lavori stradali: settore in crisi, consumi di asfalto dimezzati dal 2006
Michele Turrini, presidente del Siteb: l'impegno assunto dall'esecutivo con lo 'Sblocca Italia' è troppo timido
Roma, 30 settembre 2014 - Il settore dei lavori stradali è uno di quelli che sta pagando maggiormente il prezzo della crisi. Le attività di costruzione e manutenzione sono praticamente ferme, i consumi di asfalto (conglomerato bituminoso) negli ultimi 8 anni si sono dimezzati, passando dai 44 milioni di tonnellate del 2006 ai 22,5 previsti per quest'anno.
I numeri e le conseguenti valutazioni emergono dall'analisi semestrale condotta dal Siteb - l'Associazione Italiana Bitume e Asfalto Stradale. Lo studio si basa sulla raccolta e l’elaborazione dei dati relativi al consumo di asfalto, considerato come il principale indicatore dello sviluppo dell'industria stradale.
Questi dati hanno evidenti conseguenze sulla sicurezza degli automobilisti e sullo stato generale del nostro patrimonio stradale. Inoltre, evidenziano la crisi un settore che conta oltre 4.000 aziende impegnate nella realizzazione delle strade e 400 impianti di lavorazione del bitume, per un totale di 35.000 addetti diretti e un indotto di 500.000 lavoratori.
Siteb stima che per tenere in buona salute le nostre strade occorrerebbe utilizzare almeno 40 mln di tonnellate di asfalto l'anno, quasi il doppio di quelle che saranno utilizzate quest'anno. "Ci attendevamo decisamente di più dai primi passi del nuovo Governo – ha dichiarato Michele Turrini, presidente Siteb –. La ripresa del nostro Paese non può prescindere da un piano straordinario d'investimenti sulle infrastrutture, in primis bloccando il depauperamento della nostra rete stradale attraverso il rilancio delle attività di manutenzione, troppo spesso rinviate a tempi migliori".
"Dopo la politica di annunci – ha proseguito – è tempo di dare maggiore concretezza alle indicazioni espresse sbloccando realmente il Paese, anche mediante una svolta nel sistema creditizio, la cui stretta continua a frenare gli investimenti e avviando a definitiva soluzione il problema dei ritardati pagamenti che ancora affligge le nostre aziende e non solo". "L'impegno assunto dall'esecutivo con lo 'Sblocca Italia' è troppo timido” ha concluso Turrini.
La crisi del consumo di bitume, osservano inoltre dal Siteb, si inserisce nel già negativo trend del mercato petrolifero che dal 2000 ad oggi ha perso oltre 32 mln di tonnellate di prodotti (benzine, gasoli, oli combustibili e bitume), volume decisamente superiore alle 17,9 mln di tonnellate perse nel quinquennio '80 /'85, a ridosso del secondo shock petrolifero. La chiusura di alcune raffinerie (Roma, Cremona, Mantova e Marghera) e la riduzione dei consumi continuano a far permanere incertezze sul futuro nel medio periodo del sistema produttivo e delle nostre strade.