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Briciole di pane

Le Autostrade del Mare

La tradizione del mare al servizio dell'ecologia

Le Autostrade del Mare o vie d’acqua hanno  oggi come in  passato un ruolo fondamentale nei trasporti commerciali. L’Italia grazie alla sua posizione e alla sua conformazione geografica sarebbe facilitata ad utilizzare le Autostrade del Mare e i vantaggi ambientali e sociali sarebbero notevoli. Dal 2002 al 2010 si è registrato un incremento incoraggiante delle merci trasportate con le navi. In pochissimo tempo sono raddoppiate le derrate trasportate grazie alle vie d’acqua. I Tir che ad oggi utilizzano le Autostrade del Mare sono un milione e mezzo, le cifre sono incoraggianti ma se si riflette sul fatto che in Italia il 66% delle merci viaggia su gomma e solo il 4% dei trasporti su distanze superiori ai 500 km usa le navi, si comprende che questo sistema di trasporto è ancora sottoutilizzato. Naturalmente è palese l’impatto positivo che il ricorso alle vie d’acqua ha per l’ambiente. Portando il trasporto su nave al 10% si potrebbero eliminare 240 mila Tir dalla strada. Inoltre è opportuno sottolineare che i vettori hanno una capacità di riempimento di stiva che si ferma al 50%  e che  con il trasporto sul nave sarebbe possibile massimizzare lo sfruttamento dello spazio senza costi aggiuntivi (sia dal punto di vista economico che ambientale). Inoltre non vanno sottovalutati i vantaggi, in termini di minor congestionamento stradale, per gli utenti e per l’ambiente.
Infatti il trasporto marittimo produce 15 gr di CO2 per ton/km contro gli oltre 120 gr del trasporto stradale  (dati European Enviroment Agency). Trasferire 150 miliardi di ton/km dalla strada al mare (quantità stimata nel periodo che va dal 2005 al 2010), significa ridurre di 16 000 ton di CO2 le emissioni. Il dato è estremamente interessante se si pensa che è il 50% di quanto previsto dal protocollo di Kyoto per l’Italia. In questi anni sono state incrementate le navi e le rotte. Negli ultimi cinque anni l’offerta di metri lineari, per quel che riguarda la Sicilia, è raddoppiata passando da 117.000 a 252.000 a settimana.
In Italia le Autostrade del Mare sono più di venti. Queste vie di comunicazione garantiscono i collegamenti con le isole e poi ci sono le rotte di collegamento con i Paesi europei e quelli extra europei. Il trasporto che si è spostato dalla gomma al mare rimane inferiore al 5% del totale. La speranza è di raggiungere l’8% entro il 2010. Se si riuscisse ad ottenere questo risultato, ci sarebbero ricadute positive per la viabilità sulla rete stradale.
Anche l’Europa ha compreso il problema e ha chiarito le modalità finanziarie con cui gli Stati membri possono erogare aiuti di Stato a progetti per la realizzazione di nuove Autostrade del Mare. Sono stati avviati i programmi Marco Polo II e reti trans europee di trasporto TenT.
Il programma Marco Polo II ha lo scopo di ridurre la congestione stradale, migliorare le prestazioni ambientali del sistema di trasporto e potenziare il trasporto intermodale, contribuendo a un sistema di trasporti efficace e sostenibile. Inoltre con il programma si vuole fornire un valore aggiunto per l’Unione Europea senza conseguenze negative per la coesione economica, sociale o territoriale. Lo scopo del programma è trasferire verso il trasferimento marittimo a corto raggio, il trasporto ferroviario e le vie d’acqua interne parte del traffico merci. In questo modo si punta a ridurre il traffico merci su strada. L’introduzione dell’eco bonus (articolo 3, commi 2-ter 2-quater, del D.L. 209/2002),  ovvero   il  contributo  concesso agli autotrasportatori che imbarcano su navi i propri veicoli o il carico corrispondente, ha avuto un effetto propulsivo verso la scelta delle vie d’acqua.


Ruffino Laura Ester