Le Banche regionali finanziano progetti di trasporto sostenibile
Forniranno 175 miliardi di dollari in prestiti e grants per supportare programmi nazionali e regionali di trasporto nei Paesi in via di sviluppo
Roma, 22 giugno 2012 – Un gruppo di Banche multilaterali di sviluppo ha sottoscritto un protocollo in cui si impegnano a fornire 175 miliardi di dollari in prestiti e grants per i prossimi 10 anni allo scopo di supportare programmi nazionali e regionali di trasporto nei Paesi in via di sviluppo. L’accordo è stato firmato nell‘ambito del Summit mondiale sull’ambiente e lo sviluppo sostenibile “Rio +20” in corso a Rio de Janeiro. Le Banche che hanno preso questo impegno sono: Banca Mondiale (WB), African Development Bank (AfDB) , Asian Development Bank (ADB), Interamerican Development Bank (IDB), Corporación Andina de Fomento (CAF), European Investment Bank (EIB), European Bank for Reconstruction and Development (EBRD), Islamic Development Bank. La motivazione che sta alla base dell’impegno è che un sistema di trasporti inadeguato riproduce modelli di povertà e ineguaglianza in molte regioni del mondo e inibisce l’accesso a scuole, centri di salute, mercati e opportunità di lavoro per le popolazioni rurali che vivono lontano dai grandi centri urbani.
Queste popolazioni hanno l’opportunità di avere un futuro più verde, con meno motorizzazione, un più breve pendolarismo e sistemi di trasporto più efficienti dal punto di vista energetico. Il “trasporto sostenibile” prevede la progettazione di “reti ecologiche” o Road ecology per affrontare e approfondire gli aspetti ambientali e gli impatti legati alla realizzazione di grandi infrastrutture. La costruzione di autostrade, strade, ferrovie, tunnel o dighe causa una serie di impatti con gli ecosistemi, distruzione di habitat, incidenti con la fauna selvatica, frammentazione dell’ambiente, effetto barriera per cui la continuità delle reti ecologiche viene interrotta dalle reti tecnologiche. Gli investimenti delle banche multilaterali pertanto sono diretti a sostenere soluzioni di trasporto più sostenibili per l’ambiente, più accessibili e abbordabili nei costi, come metropolitane leggere, sistemi di Bus Rapid Transit, idrovie attrezzate. I finanziamenti saranno operativi a partire dal 2013 per progetti che saranno presentati oltre che dai governi nazionali e regionali anche da comunità locali e associazioni di cittadini.
Le Banche regionali di sviluppo sono una delle fonti di finanziamento per progetti di infrastrutture, comprese quelle di trasporto, soprattutto in Africa, Asia, America Latina. Di solito questi Enti finanziano la progettazione delle infrastrutture di trasporto e gli studi di fattibilità e di impatto ambientale, in alcuni casi partecipano al co-finanziamernto dell’opera con fondi propri o facendo da collettori di capitali raccolti sul mercato.
La Banca di sviluppo africana( AfDB), con sede centrale a Tunisi, ha finanziato numerosi progetti orientati a mettere in comunicazione paesi limitrofi e a creare una rete panafricana di strade e autostrade. Il progetto più esemplificativo è il corridoio stradale Mombasa-Nairobi-Addis Abeba, iiniziato nel 1998, di cui è stato di recente finanziata la seconda fase consistente nella costruzione di una strada asfaltata di 438 Km in Kenya e di un tronco di 193 km in Etiopia. Collegando il Kenia con l’Etiopia, il progetto avrà un impatto sull’insieme dell’Est Africa e del Corno d’Africa sia in termini di commercio che di integrazione regionale. Con un costo stimato di 330 milioni di Euro il progetto sarà cofinanziato dalla Banca Africana di sviluppo, dalla cooperazione europea, dai governi del Kenya e dell’Etiopia.
La Banca asiatica di sviluppo (ADB), con sede centrale a Manila (Filippine), è una delle più capitalizzate e attive fra le Banche regionali di sviluppo, finanziata dai paesi più dinamici dell’area come Cina, Giappone, India, Corea del Sud, per sostenere la crescita e l’integrazione dei paesi asiatici più svantaggiati e periferici. L’ADB ha sostenuto gli sforzi di ricostruzione dopo il devastante tsumani in Tailandia e negli altri paesi asiatici e il terribile terremoto del Giappone dello scorso anno. Il governo dell’Indonesia è impegnato a ridurre il gap che lo separa dalle economie più dinamiche della zona e ha previsto di investire nel 2012 13 miliardi di dollari in infrastrutture di trasporto, con il supporto finanziario dell’ADB. Fra esse l’ampliamento dell’aeroporto di Giacarta, la costruzione di porti, di strade e autostrade nel sud di Sumatra e nelle regioni orientali dell’Indonesia. Altri importanti progetti saranno finanziati dall‘ADB in Vietnam, Laos, Cambogia, Malaysia e Myanmar (l’ex Birmania), appena ritornata alla democrazia.
In America Latina operano due Banche regionali di sviluppo : la Banca interamericana di sviluppo (BID), con sede a Washington, il cui socio di maggioranza nel capitale della Banca sono gli Stati Uniti e di cui fanno parte alcuni paesi europei, compresa l’Italia ; e la Corporación Andina di Fomento (CAF), con sede a Caracas, di cui sono soci-azionisti i solo i paesi dell’America del Sud. Il BID lavora con i governi nazionali e subnazionali nella progettazione di programmi di trasporto sia passeggeri che merci. I progetti sono orientati verso il trasporto sostenibile, sia nel trasporto urbano che nella logistica, nel miglioramento dell’efficienza delle strade, e nella promozione della sicurezza stradale allo scopo di ridurre il tasso di mortalità che nella Regione è di 17 decessi annui per cento mila abitanti, a fronte di una media di 10 per mille nei paesi avanzati. Il BID ha creato un Fondo de Infraestructuras (Infrafund) che, oltre a fondi propri può captare capitali di altra provenienza, allo scopo di assistere governi e associazioni pubbliche e private nell’identificazione e nell’elaborazione di progetti di infrastruttura sostenibili e finanziabili. Il Banco offre inoltre ai governi dei paesi membri l’assistenza tecnica per la regolazione, gestione, pianificazione della politica dei trasporti e per il suo rafforzamento istituzionale.
La CAF, infine, è una Banca di sviluppo il cui core business è proprio quello di dare un appoggio allo sviluppo di infrastrutture fisiche, indispensabile per supportare il processo di integrazione e la competitività internazionale della Regione. In particolare la CAF fornisce assistenza tecnica e consulenza finanziaria ai governi per facilitare il processo di costruzione dei progetti, il finanziamento di quelli considerati essenziali per stimolare lo sviluppo nazionale e regionale e la realizzazione di progetti di co-finanziamento e prestiti (con la partecipazione di finanziatori privati) allo scopo di attrarre maggiori risorse per il settore. Per la CAF il livello delle infrastrutture di un territorio è intimamente legato al livello di sviluppo culturale e civile della società che lo abita e costituisce un severo handicap rispetto alle possibilità di benessere materiale di una società. Considerato lo scarso livello delle infrastrutture in America del Sud e gli insufficienti investimenti che non arrivano al 3% del PIL (di fronte a una media del 10% dei paesi asiatici), la CAF ha raccomandato ai paesi dell’America del Sud di investire almeno il 5% del PIL nelle infrastrutture, pena una strozzatura della crescita e una secca perdita di competitività.