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Briciole di pane

Legge stabilità: Lupi, mai così tante risorse alle infrastrutture

Il ministro delle Infrastrutture replica alle critiche dell'Ance, che ha affermato che "nel 2014 si prevede una riduzione complessiva rispetto all'anno prima delle risorse per nuove infrastrutture del 14,8%"

Roma, 28 ottobre 2013 - Botta e risposta a distanza tra l'Ance e il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi. A Roma, nel corso di un'audizione davanti alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato, il presidente dei costruttori Paolo Buzzetti ha affermato che "nel 2014 si prevede una riduzione complessiva rispetto all'anno prima delle risorse per nuove infrastrutture del 14,8%, aggiungendo che "questo risultato interrompe il recupero delle risorse per nuove infrastrutture avviato lo scorso anno (+24,3%). Complessivamente, sostiene l'Ance, "l'articolato dispone nuove risorse potenzialmente utilizzabili nel triennio 2014-2016 per nuovi cantieri pari a circa 6.400 milioni di euro". Pacata ma ferma la replica del ministro Lupi da Alessandria, al termine di un incontro con gli amministratori e le diverse realtà territoriali interessate dalla realizzazione del Terzo Valico: "Tutte le critiche si possono fare a questa legge di stabilità, ma sul tema delle risorse date alle infrastrutture c'è un cambio di passo assolutamente innovativo, grazie al decreto del Fare e alla Legge di stabilità".

Il dibattito sugli investimenti per le infrastrutture

Pur condividendo la destinazione dei finanziamenti, ha detto Buzzetti, "si deve sottolineare l'esiguità degli importi autorizzati, sia rispetto alle esigenze espresse dal ministero delle Infrastrutture nell'Allegato al Def 2014 (8-10 miliardi nel triennio 2014-2016), sia rispetto alla proposta dell'Ance di un piano pluriennale per le infrastrutture (30 miliardi nel triennio)''. L'Ance è critica anche sull'allentamento del patto di stabilità interno per nuovi investimenti: ''Esiste il rischio che l'allentamento sia utilizzato da Comuni e Province anche per aumentare la spesa corrente''. Ecco la risposta del ministro Lupi: "Agli amici dell'Ance che lamentano pochi investimenti in infrastrutture nella legge di stabilità, rispondo con i numeri: 6,4 miliardi di euro per grandi, medie e piccole opere, 1 miliardo per la proroga dei bonus fiscali per le ristrutturazioni, l'acquisto di mobili, il miglioramento energetico delle abitazioni e l'adeguamento alle norme antisismiche, 1 miliardo per l'allentamento del vincolo di stabilità dei comuni per investimenti locali, e l'allentamento del patto di stabilità per opere nel Mezzogiorno. A questo vanno aggiunti i 3 miliardi di euro stanziati per cassa tre mesi fa, i cui effetti di spesa saranno per gran parte nel 2014".

La legge di stabilità dell'anno scorso - ha aggiunto Lupi - "stanziò 5 miliardi di euro, più 1,2 miliardi in tabella b. Dei 5 miliardi, 3 miliardi e 930 milioni erano previsti per competenza su due sole opere: Torino-Lione e traforo del Brennero". "Mi permetto  di fare una semplice domanda: servono di più per lo sviluppo e il rilancio dell'economia 4 miliardi assegnati per competenza a due grandi opere o 6,4 miliardi spendibili con criteri di cassa su grandi, piccole e medie opere diffuse sul territorio? Questo è il cambio di passo che può fare degli investimenti in infrastrutture un volano reale per la crescita - ha concluso - e non solo una cifra sulla carta da esibire agli elettori senza la certezza e la verifica costante dell'avanzamento i lavori. Sfido chiunque a leggere i dati delle ultime finanziarie, constaterà che questo governo in sei mesi ha fatto più di qualsiasi altro".

Il dibattito sulle tasse sulla casa

Apertura del ministro Lupi all'Ance su modifiche alla tassazione della casa: "Dovremo migliorare la questione della casa e come ministero presenterò degli emendamenti per recepire le osservazioni giuste e corrette che stanno arrivando dalle associazioni e dal parlamento". Sarebbe allo studio del governo la reintroduzione delle detrazioni sulla prima casa, il cui costo previsto è di 2 miliardi di euro per una detrazione di 100 euro e di 1 miliardo per una detrazione di 50 euro.

Secondo i costruttori, la nuova tassa sulla casa, introdotta nella legge di stabilità, rischia di ''disincentivare gli investimenti immobiliari''. L'incremento di gettito dalle prime case viene stimato dal centro studi dell'Ance al 72% (tenendo conto, ovviamente, della cancellazione dell'Imu nel 2013) mentre l'aumento del peso delle tasse sulle seconde case sfitte peserà per il 19 per cento. "Dieci miliardi di tasse in più rispetto a quest'anno", denunciano i proprietari.

''Pur apprezzando la proroga delle agevolazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie e per la riqualificazione energetica degli edifici, preoccupano fortemente le conseguenze sugli investimenti immobiliari del nuovo impianto impositivo sugli immobili, ed in particolare del tributo sui servizi comunali (Trise)'', ha detto il presidente Paolo Buzzetti. ''Si tratta di un tributo - ha sottolineato - che, con la sua componente relativa ai servizi comunali indivisibili (Tasi), si sommerà, su una seconda casa, all'Imu ed alla Tassa sui rifiuti. Inoltre, se la seconda casa, non locata, si trova nello stesso Comune nel quale è situata l'abitazione principale, i tributi dovuti saranno ben quattro, considerata la reintroduzione dell'Irpef sulle case sfitte''.

L'Ance inoltre è preoccupata perché ''il tributo sui servizi comunali indivisibili (Tasi) sembra vada a colpire anche l'invenduto delle imprese edili, contraddicendo la recentissima esclusione dall'Imu per i 'beni merce' delle imprese edili, gravandoli di un carico fiscale potenzialmente più elevato''. ''E' pertanto evidente - ha sollecitato Buzzetti - la necessità, che nel corso dell'esame parlamentare del ddl, sia espressamente riconosciuta l'esclusione dalla Tasi per tutti gli immobili facenti parte del cosiddetto 'magazzino' delle imprese edili, ovverosia fabbricati di nuova costruzione o ristrutturati per la successiva vendita''.

Mario Avagliano