Liberalizzazioni: a giugno si ripartirà da carburanti e treni regionali
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Incentivare la creazione e l’utilizzo delle ‘autostrade del mare’, ovvero dei servizi di trasporto marittimo legati alle merci ed alternativi alla viabilità stradale. Questo l’obiettivo dell’Unione Europea che ha messo a disposizione delle imprese 64 milioni di euro fino al 18 maggio, identificando quattro grandi aree geografiche di sviluppo delle autostrade marine: le coste atlantiche occidentali, il mar Baltico e il Mediterraneo occidentale e orientale. In pratica, secondo le intenzioni di Bruxelles, queste infrastrutture dovrebbero assolvere alle tre priorità messe in agenda dalla politica europea in materia di trasporti: ridurre la congestione del traffico stradale (il cui costo stimato dall’Ue oscilla tra l’1% e l’1,5% del Pil comunitario), migliorare l’efficienza della logistica (che incide per il 12% sul costo finale dell’industria manifatturiera continentale) e abbattere l’impatto ambientale del trasporto merci causato dalle emissioni di gas serra. Per dare alcuni numeri, l’Ue vorrebbe tagliare il volume delle merci trasportate ogni anno su gomma di 20 miliardi di tonnellate/chilometro, equivalenti a circa 700mila autocarri che operano su una distanza analoga alla tratta Parigi-Berlino. Il programma ‘Marco Polo II’ per esempio dispone di 450 milioni di euro in contributi finanziari comunitari da spalmare nel periodo 2007-2013, di cui 64 milioni destinati all’anno in corso, per diminuire emissioni nocive provenienti dal sistema del trasporto merci.
I finanziamenti messi a disposizione da ‘Marco Polo II’ sono destinati a tutte quelle imprese che proporranno “azioni per le autostrade del mare” che abbiano un’intensità massima del 35% dei costi globalmente necessari per creare e gestire i servizi di trasporto e una durata non superiore ai cinque anni. L’invito a presentare i progetti scadrà il 18 maggio prossimo. Il programma non esclude la concessione di aiuti di Stato a livello nazionale, regionale o locale, purchè siano compatibili con gli aiuti statali prescritti dal trattato. In questo modo gli Stati membri possono prendere parte al finanziamento comunitario attraverso risorse finanziarie nazionali che saranno indirizzate verso i progetti selezionati. Per quanto riguarda i progetti sulle reti transeuropee di trasporto Ten-T (con un budget di 310 milioni di euro destinato al periodo 2007-2013), i finanziamenti saranno indirizzati solamente verso la realizzazione di grandi infrastrutture del mare, ovvero verso impianti e infrastrutture riguardanti almeno due porti situati in due Stati membri diversi. In questo caso i progetti prevedono la collaborazione tra il settore pubblico e quello privato attraverso procedure ben definite: gli aiuti provenienti dai bilanci nazionali possono essere integrati da sovvenzioni comunitarie mentre la selezione avviene tramite inviti pubblici per la presentazione delle proposte che saranno pubblicati il prossimo giugno. Gli interventi possono comprendere anche attività non collegati a porti specifici, come la fornitura di mezzi per operazioni di rompighiaccio e di dragaggio, i sistemi di informazione, la gestione del traffico e i sistemi segnalazione elettronica.