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Briciole di pane

Libia, Ciaccia: Italia in prima fila per lo sviluppo

Inaugurata Libya Build, Italia ha 131 aziende

Tripoli, 21 maggio 2012 - L'impresa Italia è in prima fila per lo sviluppo della Libia dove "ci sono tutte le condizioni, non solo per ritornare ai valori di interscambio che c'erano prima della rivoluzione, ma per aumentare significativamente la presenza nel Paese". E' lo scenario auspicato dal viceministro alle Infrastrutture Mario Ciaccia nella seconda giornata della Libya Build Expo 2012, la più grande manifestazione internazionale specializzata nei settori dell'edilizia e delle costruzioni della nuova Libia, in corso a Tripoli.

Una prospettiva, ha detto Ciaccia, realizzabile in condizioni di "sicurezza continuamente in crescita" in un "clima che diventa ogni giorno migliore", anche "grazie alla rinnovata capacità del popolo libico di guardare al futuro". Il Pil libico "prima della rivoluzione si aggirava intorno agli 82 miliardi di euro", ha ricordato il viceministro che ha stimato in breve tempo, un obiettivo di 140 miliardi. "In questo contesto le nostre capacità di portare verso la Libia il contributo dei settori non oil, passerà dal 5% del Pil pre-rivoluzione al 25% nel quadriennio 2012-2016", ha garantito Ciaccia.

Secondo il viceministro, la fiera in corso nella capitale libica con una presenza massiccia delle imprese italiane (131, al secondo posto c'e' la Turchia con 90) "ha confermato non solo la presenza delle imprese tradizionalmente impegnate nel Paese, ma la decisa introduzione nel mercato locale di imprese operanti nel campo manifatturiero, agroalimentare, nelle energie rinnovabili, nel turismo, settori che prima che prima non interessavano il governo locale, ma ora che mercato libico si sta aprendo, ci troviamo in prima fila nel contribuire allo sviluppo del Paese".

Nella giornata odierna, il ministero delle Infrastrutture, ha annunciato Ciaccia, ha firmato "un memorandum con il ministero delle Telecomunicazioni per lanciare progetti in comune, che si aggiunge a quello gia' firmato con il ministero dell'Industria per un progetto di creazione di un distretto economico italiano nella zona di Misurata". In questo modo, spiega il ministro, l'Italia si inserisce nella "free-zone del porto polifunzionale. Il rafforzamento della presenza delle aziende tradizionali e l'inserimento delle nuove sarà facilitato dalle sinergie con il ministero degli Esteri e con l'ambasciata italiana, che qui ha enormi potenzialità per aprire e favorire l'ingresso dell'imprenditoria italiana nel Paese".

Altro aspetto di fondamentale importanza e' costituito dai numerosi progetti per la formazione di giovani libici, considerato che la maggioranza della popolazione "e' al di sotto dei 25 anni", ha spiegato Ciaccia. A questo proposito, "l'istituzione di un comitato tecnico misto presso il ministero dell'Industria, e quello che istituiremo a breve con il ministero per le Tecnologie, consentira' di formare giovani libici in gestione di impresa, come anche d iistituire corsi di formazione in collaborazione per operatori di bordo di motopesca, il collaborazione con Federpesca".

Ma la sponda sud del Mediterraneo non è solo Libia. L'Italia "guarda con estremo interesse a tutta l'area", ha ricordato Ciaccia, ricordando che "in sede comunitaria abbiamo ottenuto per l'Italia che quattro su dieci dei grandi corridoi europei. Non solo: abbiamo ottenuto che uno non si fermasse a Palermo, ma arrivi fino alla Valletta dando vita all'Autostrada del mare. Questi Paesi molto interessati alla cooperazione con l'Italia e possono diventare un grande mercato di espansione, di cooperazione e di joint venture". Il viceministro ha anche fatto riferimento alla questione dei crediti vantati nei confronti della Libia, stimati intorno ai 560 milioni di euro. "Con costituzione di comitato misto italo-libico - ha spiegato - il problema del riconoscimento del principio dei crediti vantati di recente non si pone.

Sono solo state attivate delle procedure per verificare che si tratti di contratti sicuri. Sono gia' stati sbloccati pagamenti per oltre 60 milioni di euro". Piu' "complessa invece e' la partita sui crediti storici, vantati prima di rivoluzione. Ma anche qui - ha spiegato Ciaccia - abbiamo gia' incassato la disponibilita' del governo a chiudere una tranche di 244 milioni, anche se, per la sua definizione, c'e' bisogno dell'approvazione del nuovo governo". In questo senso, date le condizioni attualmente presenti nel Paese, "tutto lascia presagire, e oggi me lo hanno confermato - ha concluso - che le elezioni si terranno regolarmente nella seconda metà di giugno. Una notizia di fondamentale importanza, che arriva anche alla luce della riuscita delle elezioni locali a Bengasi, che si sono concluse senza incidenti".