L’Italia in movimento su strade e autostrade: nel secondo trimestre 2025 +0,1% del Pil
Rispetto al trimestre precedente sulla base delle analisi del traffico sulle strade Anas. Le automobili rappresentano ancora la prima scelta per gli spostamenti di media e lunga percorrenza

Siamo nel pieno della stagione estiva e si attende settembre per un bilancio complessivo dedicato agli spostamenti per le vacanze. Come ogni anno i riflettori si accendono sulle abitudini degli italiani e le automobili rappresentano ancora la prima scelta per gli spostamenti di media e lunga percorrenza.
Come già comunicato in occasione dell'avvio dell’esodo estivo, in base alle stime dell’Osservatorio del traffico Anas, fino al 31 agosto sulle strade e autostrade di competenza si prevedono oltre 273 milioni di spostamenti di autoveicoli, con una maggiore concentrazione dei volumi di traffico nei fine settimana.
È un fenomeno quasi naturale e fisiologico vedere, in questi giorni, le nostre arterie piene di autoveicoli, ma dietro la consueta fotografia dei bollini rossi e neri, delle code e dei rallentamenti, si nasconde un indicatore prezioso dell’economia con il traffico veicolare direttamente proporzionale alla crescita del Prodotto Interno Lordo. L’intensificarsi della mobilità estiva non è solo effetto delle partenze per le ferie, ma anche il segnale di una società in movimento, che consuma, viaggia e investe nel tempo libero. Il turismo interno, infatti, rappresenta una fetta consistente dell’economia italiana: ristorazione, accoglienza, commercio locale, cultura e trasporti sono alimentati dagli spostamenti delle famiglie. Il traffico estivo, dunque, non è solo un fenomeno stagionale, ma un termometro di come si muove e cresce l’Italia.
Se poi spostiamo lo sguardo su tutti i periodi dell'anno, l’analisi sul rapporto traffico-Pil diventa ancora più interessante soprattutto per la circolazione dei mezzi pesanti in quanto più merci trasportate significano una filiera logistica attiva, industrie che producono, e mercati che richiedono.
E proprio sui dati dei mezzi pesanti, nel secondo trimestre del 2025, si nota un andamento altalenante registrando un incremento medio dell'1,6% rispetto al primo trimestre 2025. Nel primo semestre del 2024 la variazione è stata pari a 1,74% mentre nel 2025 1,40%.
Complessivamente si stima che il secondo trimestre del 2025, considerate le ultime notizie, le informazioni del traffico, la nota dell’ISTAT sul primo trimestre, il PIL avrà una variazione dello 0,1% rispetto al trimestre precedente e 0,7 % in termini tendenziali.
L'Istat ha diffuso anche i nuovi dati sul Pil italiano relativi al 2024, evidenziando che il Sud si è allineato alla crescita media del Paese, mentre l'area del Nord-Est è quella che fatica di più.
L'impennata del Mezzogiorno si spiega analizzando i dati relativi ai settori dalle migliori performance, costruzioni in primis. Nel Sud Italia, infatti, il mattone ha registrato un aumento della produzione del 4,1%, più del triplo rispetto alla media nazionale (1,2%) e tale settore comporta anche una crescita del trasporto merci su gomma.
I dati relativi alla correlazione tra la circolazione veicolare e la crescita economica del paese rappresentano sempre più lo specchio della produzione italiana. Il trasporto di merci su strada in Italia è stato al centro del primo bollettino dell’Osservatorio Freight Insights, realizzato dal Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile (MOST) con la Fondazione Centro Studi Economia della Logistica e delle Infrastrutture, in un evento organizzato di recente al Senato .
I risultati della ricerca mostrano come il trasporto stradale delle merci si attesta in un range compreso tra 30,4 e 37,4 miliardi di veicoli/km, circa il doppio rispetto ai dati Ue. Le autostrade italiane, evidenzia lo studio, continuano a rappresentare la spina dorsale dei traffici: la capillarità della rete consente alle imprese di raggiungere rapidamente porti e terminal ferroviari, ma persistono importanti differenze tra nord e sud rispetto alla congestione e l’accessibilità multimodale. In Sicilia e Calabria, infatti, il tempo medio per raggiungere i terminali ferroviari supera i 120 minuti.
In questo processo di crescita non va escluso il progresso tecnologico. Anche in questo ambito l’introduzione dell’Intelligenza Artificiale si conferma uno strumento fondamentale per il miglioramento del settore, con il 76% delle aziende che prevede di integrare l’AI nei propri sistemi di gestione dei trasporti.