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Briciole di pane

L'Italia sta perdendo il treno

Fatturato del settore a quota 3,6 miliardi in calo del 27%

Torino, 28 marzo 2012 – La luce per i produttori di materiale ferroviario arriva, come per altre manifatture, ancora una volta dall'estero, per lo meno in attesa delle annunciate liberalizzazioni viste «come una boccata d'ossigeno» dagli operatori di settore che in questi giorni partecipano a Torino all'edizione 2012 di Expoferroviaria e Intertunnel. Una speranza, differente dalla linea assai più dubbiosa espressa ieri nella stessa cornice dall'ad di Fs Mauro Moretti, che trova alimento nei risultati non propriamente confortanti evidenziati dall'indagine di scenario condotta tra gli associati di Confidustria Anie, Federazione nazionale imprese elettrotecniche ed elettroniche, e di Assifer, Associazione dell'industria ferroviaria. A partire dal 2006, infatti, l'export, sebbene con un lieve rallentamento del 3% subito nel 2011, è stato il salvagente dei produttori di materiale rotabile e promette di esserlo anche quest'anno, con una crescita prevista attorno al 6% e ancor di più nel 2013, quando l'asticella dovrebbe toccare quota 15%. Dati che però forniscono una magra consolazione rispetto all'insieme. La grande sofferenza del mercato nazionale, il cui fatturato ha sempre visto il segno negativo nell'ultimo lustro, fino a toccare quota meno 27% lo scorso anno, incide sulla performance complessiva del settore (3,6 miliardi) che, secondo le previsioni, nel biennio 2012-2013 vedrà il proprio fatturato ridursi di un quarto rispetto al 2006. Situazione che si riverbera sull'occupazione: se la forza lavoro è diminuita in modo limitato - oggi corrisponde a 30mila addetti considerando anche l'indotto -, l'impatto si è avvertito sul fronte della cassa integrazione, con un incremento delle ore del 2.048% tra il 2006 e il 2010. Un dato che si prevede in sostanziale crescita anche per questo e il prossimo anno (+150%).
La nota che rende il tutto ancor più dolente, secondo le associazioni di categoria, è il fatto che il mercato sia tutt'altro che saturo. Secondo un approfondimento realizzato dalle due associazioni di categoria in collaborazione con il Gruppo Clas la domanda di materiale rotabile e di sistemi di segnalamento ed elettrificazione è in crescita «come testimonia - scrivono in una nota congiunta Anie e Assifer - l'affermarsi dei nuovi servizi ad alta velocità sulla lunga percorrenza, ma anche e soprattutto l'esigenza di maggiori e migliori servizi di trasporto pubblico». Domanda che resta pressoché inevasa a causa delle limitate risorse pubbliche oggi destinate al settore dei trasporti.
La speranza, dunque, è in un piano di rinnovo e potenziamento del materiale ferroviario, specie nel trasporto locale, oltre che in un sostegno sugli oneri fiscali e per l'accesso al credito: «Queste misure, se adottate in modo coordinato, rappresenterebbero non solo l'auspicabile sostegno a un settore potenzialmente trainante - afferma Luigi Morisi, presidente di Assifer - ma potrebbero avere anche un forte effetto anticiclico in senso più generale, per uscire da un periodo di crisi che rischia di prolungarsi con effetti disastrosi sul tessuto industriale e sull'occupazione. L'efficienza del sistema infrastrutturale è il prerequisito per il rilancio dell'economia e perché il mondo produttivo possa dispiegare compiutamente le proprie potenzialità».

Clara Attene (fonte: Il Sole 24 Ore)