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Briciole di pane

Logistica, piano che fa salire il pil

Intervista al Sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti Bartolomeo Giachino

Sarà presentato a breve al Cipe il Piano della logistica che dovrà ridurre le inefficienze dell'attuale logistica italiana di 4 miliardi all'anno per dieci anni e di incrementare il pil di 0,5 punti ogni anno.

Fra gli strumenti operativi lo sportello unico doganale per rendere competitivi i porti e gli interporti italiani e attrarre il flusso merci attualmente indirizzato in prevalenza al Nord Europa. È quanto emerso dall'incontro svoltosi ieri a Roma durante il quale, alla presenza della Consulta dell'autotrasporto e della logistica, presieduta dal sottosegretario Bartolomeo Giachino, sono stati presentati e discussi quattro studi che implementano il nuovo Piano nazionale della logistica 2011-2020, approvato nei mesi scorsi dalla Consulta con il quale si punta a dare un contributo alla crescita economica del paese con un incremento di 0,5 punti di pil, riducendo il maggior costo della logistica italiana, causato dalle carenze di infrastrutture e dalle tante inefficienze, stimato in 40 miliardi di euro dalla Confcommercio.

A ItaliaOggi il sottosegretario Bartolomeo Giachino ha illustrato i principali punti emersi ieri.

Domanda. Sottosegretario Giachino, sul piano operativo qual’è il principale risultato dell'incontro svoltosi ieri?

R. Sono particolarmente soddisfatto per quanto dichiarato da Ercole Incalza del ministero delle infrastrutture che, chiudendo il dibattito, ha detto che adesso, una volta acquisito il piano approvato dalla Consulta e i relativi studi (predisposti dall'università di Genova, dall'Ispi, dal Gruppo Class e dall'Ernest&Young, ndr), che ne dettagliano i contenuti, sulla base della legislazione sul federalismo infrastrutturale e della nuova legge sul bilancio si può preparare la relazione per la presentazione, in breve tempo, al Cipe. In sostanza, quindi fra poco il Piano sarà pronto per l'esame del Cipe ed entrerà nella fase operativa.

D. Quali sono i benefici attesi dal miglioramento complessivo dell'efficienza della logistica del nostro paese, obiettivo principale che il Piano si propone di raggiungere?

R. Con il Piano il paese avrà una spinta ad una maggiore crescita di mezzo punto di pil all'anno in più, obiettivo importantissimo se pensiamo che negli ultimi 10 anni il paese ha avuto una crescita media di meno di un punto di pil all'anno. Se considera che la Confcommercio ha stimato in 40 miliardi i costi delle inefficienza della logistica italiana, noi stimiamo che il Piano potrà produrre un taglio di 10 punti l'anno, pari quindi a 4 miliardi all'anno che significa recuperare 0,3 punti di pil ogni anno. Ma non è tutto qui perché va anche valutato che, rendendo più efficiente il sistema, si potranno, ad esempio, ricevere più container nei porti, alimentando un flusso di maggiori entrate fiscali e un aumento dei posti di lavoro.

D. In concreto, quali sono le azioni sui quali si punterà per rendere più efficiente il sistema?

R. Si tratta di azioni che devono migliorare l'efficienza risolvendo, fra le altre, le inefficienze dovute alla congestione urbana nelle grandi città, i tempi di attesa nelle operazioni di carico e scarico merci, il problema dei viaggi di ritorno a vuoto nell'autotrasporto, le attese nei controlli doganali e fitosanitari nei porti (da risolvere con lo sportello unico doganale), la minore velocità commerciale dei trasporti merci (minore del 30% rispetto al resto d'Europa).

D. Contate anche sull'apporto di riforme legislative?

R. Senz'altro sì; anche i presidenti delle due commissioni competenti che stanno affrontando la riforma dei porti e quella degli interporti, Luigi Grillo e Mario Valducci, ci hanno dato il senso che si può arrivare a migliorare il sistema; ormai tutti hanno capito che la logistica è un pezzo del nostro futuro insieme al turismo.

Andrea Mascolini (fonte: ItaliaOggi, 7 settembre 2011)