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Briciole di pane

In luglio il mercato italiano delle auto è cresciuto ma a rilento

In diminuzione gli acquisti da parte delle famiglie. A fine anno si prevede comunque di toccare la soglia dei due milioni di veicoli venduti

Passo rallentato ma pur sempre un buon passo. Si può sintetizzare così l’andamento del mercato italiano dell’auto in luglio secondo quanto rilevato dal Ministero dei Trasporti. Le compravendite nel mese che si è appena chiuso, infatti, hanno rallentato il ritmo ma sono comunque cresciute.

Le immatricolazioni sono state 145.363, il 5,93% in più rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Una situazione che è stata commentata in maniera positiva da quasi tutti gli operatori.

“E' il miglior risultato in termini di volumi dal 2010, quando si superarono le 153.000 unità”, ha spiegato per esempio Gianmarco Giorda, Direttore dell'Anfia (che raccoglie i marchi italiani). A conti fatti, quindi, da gennaio a fine luglio sono state vendute 1.282.353 vetture (+'8,62%), un dato che fa prevedere per la fine dell’anno circa due milioni di immatricolazioni (secondo il Centro Studi Promotor), che scendono a 1.950.000 per l’Unrae. Chi ha acquistato i veicoli Una particolare analisi è stata però effettuata sui compratori.

La crescita dei 7 mesi sembra infatti sia dovuta in larga misura alle auto aziendali, mentre le auto a chilometri zero sarebbero state acquistate maggiormente dai privati.

Federauto, l'associazione che rappresenta i concessionari di tutti i marchi commercializzati in Italia, sottolinea comunque il calo dell'1,9% delle vendite alle famiglie. "Questo dato negativo – ha commentato il Presidente Filippo Pavan Bernacchi - è una spia lampeggiante nel quadro strumenti del mercato auto. Gli altri canali infatti, noleggio e società, sono alterati da forzature, tra le quali le cosiddette, e per qualcuno famigerate, chilometri zero”. Proprio i concessionari, anzi, vedono la situazione più negativa. “Abbiamo chiuso un mese difficile, partito a rilento e condizionato da un importante stock di chilometri zero accumulatosi nei mesi pregressi. Un ricorso alle autoimmatricolazioni che si è confermato anche in luglio. È per questo che possiamo affermare che il dato finale si scrive +5,9% ma si legge -1,9%, che corrisponde invece al mercato privati, ossia alla vendita alle famiglie", ha spiegato sempre Pavan Bernacchi.

Andrea Zaghi