Massimo Simonini racconta l'Anas
In un'ampia intervista a Strade&Autostrade, l'Ad spiega obiettivi e programmi per il rilancio dell'azienda

Conoscenza profonda della “macchina Anas”, forte volontà di rilanciarla e di riorganizzarla anche attraverso una serie di investimenti mirati, ma anche con la rivalutazione della capacità progettuale oltre che della rete di monitoraggio e controllo. Tutto con un solo obiettivo: dare sempre di più all’Italia una rete stradale efficiente e sicura.
E’ la sintesi del lavoro che Massimo Simonini – Amministratore delegato e Direttore generale di Anas – sta conducendo e che ha raccontato in un’ampia intervista a Strade&Autostrade.
Simonini proviene dall’Azienda e spiega subito come conoscere l’organizzazione e le persone sia “un grande vantaggio”. L’Ad quindi aggiunge: “In oltre 20 anni di servizio ho avuto l’opportunità di occuparmi di tutte le principali attività della mission di Anas. E’ un percorso che mi ha permesso di acquisire una profonda conoscenza delle dinamiche aziendali e del grande valore delle donne e degli uomini di Anas”.
Le aree di miglioramento
Simonini precisa subito: “Uno dei primi obiettivi che mi sono dato, è stato quello di riorganizzare la struttura aziendale, con lo scopo di assicurare una razionalizzazione dei processi e permettere una conseguente maggiore rapidità decisionale, anche attraverso lo snellimento di alcune strutture aziendali, con riduzione dei costi di gestione e potenziando al contempo il presidio del territorio per la manutenzione della rete, la realizzazione di nuove opere e le attività amministrative e gestionali”.
La riorganizzazione
Più efficienza e più qualità, quindi, anche attraverso una vera riorganizzazione delle strutture territoriali di Anas. Simonini spiega: “Anas gestisce oltre 30.000 km di rete stradale e autostradale con oltre 14.000 ponti e 1.900 gallerie, pertanto la struttura territoriale rappresenta un punto di forza determinante per la Società”. Il vertice di Anas quindi sottolinea come la trasformazione sia nata coinvolgendo le strutture interessate e che grazie a questo “il territorio è stato suddiviso in 16 strutture territoriali, secondo criteri di omogeneità, funzionalità, economicità e forte attenzione nel garantire un efficace presidio del territorio e dei processi. In questa suddivisione, tre delle 16 strutture territoriali nascono dall’aggregazione di due regioni, ossia Piemonte e Valle D’Aosta, Veneto e Friuli Venezia Giulia, Molise e Abruzzo”.
Manutenzione programmata e potenziamento della rete
Importanti, poi, per l’Ad i punti di forza di Anas che indica subito la strategia “di investimento per lo sviluppo della connettività del Paese”. Con due obiettivi: la manutenzione programmata e il potenziamento della rete stradale. Traguardi per raggiungere i quali Anas sta investendo circa 30 miliardi, grazie ad una rimodulazione in corso del Contratto di Programma.
Risorse, certamente, che tuttavia secondo l’Amministratore delegato per essere ben spese devono anche usufruire di persone capaci di avere “una solida capacità di spesa per tradurre i finanziamenti in cantieri”. Da qui alcuni provvedimenti.
“Abbiamo predisposto – dice Simonini -, un Piano di accelerazione delle gare, che aumenterà l’avvio dei cantieri e della produzione. Nel biennio 2019-2020, abbiamo previsto per la manutenzione programmata oltre 1.000 gare di appalto; 6,9 miliardi di gare pubblicate; l’apertura di oltre 1.800 cantieri e stimiamo una produzione per circa 1,9 miliardi. Anche per le Nuove Opere abbiamo l’obiettivo di incrementare l’appaltabilità già dal 2019”.
Attenzione massima, quindi, alla manutenzione programmata che sostituisce quella straordinaria – “uno dei cambiamenti principali della strategia di ANAS” -, passaggio reso possibile “grazie a due importanti cambiamenti: il piano di investimenti da annuale a pluriennale e la reingegnerizzazione e informatizzazione del processo di sorveglianza e monitoraggio della rete”.
Ottimizzazione della sorveglianza
Simoni che aggiunge: “Con l’utilizzo del modello di Road Asset Management (RAM), abbiamo ottimizzato il sistema di gestione e sorveglianza per soddisfare le esigenze di gestione e manutenzione del patrimonio infrastrutturale stradale. Abbiamo così sviluppato un piano di monitoraggio elettronico di ponti e viadotti, articolato in più livelli di controllo”. Accanto ai metodi tradizionali, sotto sollecitazione dell’Ad, Anas ha avviato anche la “sorveglianza mobile diffusa” che viene sperimentata con il Massachusetts Institute of Technology di Boston e che prevede l’uso di sensori mobili nel monitoraggio di ponti, viadotti e cavalcavia.
Le Smart Road
Altro tema caro a Simoni è poi quello delle Smart Road. “Il progetto – spiega -, ha l’obiettivo di realizzare un miglioramento della rete stradale nazionale attraverso una sua graduale trasformazione digitale, renderla idonea a dialogare con i veicoli connessi di nuova generazione, anche nell’ottica dell’utilizzo dei più avanzati livelli di assistenza automatica alla guida, per migliorare e snellire il traffico e ridurre l’incidentalità stradale”. Il programma Smart Road, in corso di attuazione, è suddiviso in passaggi diversi per un investimento complessivo di circa un miliardo di Euro. Nella prima fase con un investimento di circa 250 milioni di Euro, è prevista la trasformazione in Smart Road della A2 “Autostrada del Mediterraneo”, delle Autostrade A90 e A91, dell’itinerario E45-E55 “Orte-Mestre”, della Statale 51 “di Alemagna” a Cortina, della Tangenziale di Catania e, sempre in Sicilia, della A19 “Autostrada Palermo-Catania”“. Traguardo di tutto questo è dotare il Paese, dice Simonini, “di una rete stradale efficiente e aperta alle nuove sfide del futuro dall’alimentazione elettrica alla guida assistita e oltre, come nel caso dei veicoli senza conducente”.
La salvaguardia del territorio e dell’ambiente
Grande attenzione viene poi posta alla salvaguardia e al rispetto del territorio. “Abbiamo attivato – dice Simonini a Strade&Autostrade -, il Green Public Procurement per favorire lo sviluppo di un mercato di prodotti e servizi a ridotto impatto ambientale e contribuendo anche all’uso delle risorse dell’economia circolare. Nei Bandi di gara, quando possibile, chiediamo agli operatori economici di proporre migliorie sull’utilizzo dei materiali e di tecnologie a basso impatto ambientale; premiamo poi la tutela di specifici aspetti paesaggistici e ambientali del territorio interessato dalle opere”.
Costituita pure l’unità “Geologia, Gestione materie e Bonifiche” per la risoluzione di interferenze con aree contaminate; oltre che introdotto il concetto dell’end of waste (processo di recupero del rifiuto) attraverso una visione sistemica della catena dei processi.
“Abbiamo realizzato – aggiunge poi il vertice di Anas -, il progetto #greenlight per ridurre i consumi energetici dell’illuminazione nelle gallerie, innalzare i livelli di sicurezza all’interno delle stesse gallerie, potenziare la visibilità e la qualità di diffusione delle luci artificiali. Su oltre 1.900 gallerie in gestione, gli interventi riguardano circa 700 tunnel, su tutto il territorio nazionale. L’investimento, al momento è già finanziato per 30 milioni di Euro e le attività sono già in corso”. E, proprio per testimoniare l’attenzione all’energia compatibile, si sta lavorando per dare la possibilità di “viaggiare lungo le nostre autostrade con auto elettriche, senza preoccupazione di rifornimenti di energia”.
La ricerca e la sperimentazione
E’ in questi ambiti che Simonini valorizza quindi il Centro Sperimentale Stradale Anas di Cesano indicato come il luogo “dove Anas studia soluzioni innovative sui temi centrali della protezione dell’ambiente stradale e della sicurezza attiva e passiva delle infrastrutture viarie”.
Spazio quindi ai programmi di ricerca. “Nel campo dell’ingegneria geotecnica – dice Simonini -, abbiamo in corso una sperimentazione presso il cantiere dell’hub di La Spezia dove sono attualmente in corso indagini integrative con l’installazione di strumentazione geotecnica particolarmente sofisticata (costituita da sistemi di monitoraggio multiparametrico in colonna). Invece, sulle pavimentazioni stradali abbiamo in corso due importanti sperimentazioni, la prima sul tratto umbro della E45 e sulla S.S. 318, dove ANAS sta studiando l’utilizzo di alcuni polimeri provenienti da materiali riciclati che vengono aggiunti nella fase di realizzazione dei conglomerati bituminosi in impianto agendo come elemento migliorativo sui conglomerati stessi”.
La sicurezza
E tutto senza dimenticare la sicurezza stradale per la quale Anas ha brevettato fra l’altro una nuova gamma “completa di barriere di sicurezza stradali di tipo continuo ideate per tutelare e proteggere tutti gli utenti, soprattutto quelli più vulnerabili, perché meno protetti, come i motociclisti grazie all’integrazione di un profilo Salva Motociclisti (SM) che evita l’urto diretto sui paletti e sui bordi taglienti della lama”. Sempre sul fronte della sicurezza un gruppo di ingegneri Anas, dice ancora Simonini -, “ha progettato una nuova barriera spartitraffico centrale #salvamotociclisti ad hoc con l’obiettivo di elevare ulteriormente gli standard di sicurezza sulle nostre strade”.
L’informazione
Forte attenzione, infine, anche per la comunicazione relativa alla guida sicura. Simoni precisa: “Migliorare la sicurezza e il comfort di guida delle nostre strade è una delle mission, se non la mission, dell’Azienda. Ma alle strade sicure si deve necessariamente accompagnare una sensibilizzazione all’educazione e alla cultura della sicurezza del cittadino. Per questo, negli ultimi anni, ci siamo fatti promotori, in collaborazione con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e la Polizia di Stato, di campagne di informazione che evidenzino la necessità di una maggiore attenzione alla guida e al rispetto delle regole del Codice della Strada. Il messaggio ‘Quando guidi #guidaebasta’ è ormai riconosciuto da molti, grazie anche alle nostre manifestazioni, ai contest musicali, all’App che sottolineano i rischi che derivano dalla distrazione e dalle cattive abitudini alla guida”.
Link all'intervista di Strade&Autostrade n° 136 Luglio/Agosto 2019