Mazzoncini a Radio Capital, focus sullo sviluppo
Dialogo con Massimo Giannini sui temi caldi del momento: dall'Anas ai treni locali, passando per Alitalia e Italo

Dialogo a tutto campo questa mattina sulle frequenze di Radio Capital fra l’Ad di Fs Renato Mazzoncini e Massimo Gannini nell’ambito di “Circo Massimo” il programma delle 7.00 che mette a fuoco i temi caldi della giornata.
In primo piano non solo le strategie del Gruppo Ferrovie dello Stato per aumentare la mobilità su ferro, ma anche l’approdo di Anas all'interno del Gruppo Ferrovie dello Stato, il ritorno nel dibattito polituco della Nuova Linea Torino-Lione, le indiscrezioni sull'interessamento di Ferrovie dello Stato ad Alitalia, l’annuncio della quotazione in Borsa di Italo . E ancora la firma da parte del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, del decreto di ripartizione anticipata dell'80% del Fondo statale per il trasporto pubblico, la sicurezza sui treni locali.
Grande attenzione, ovviamente, per la creazione del nuovo polo fra Anas e ferrovie che darà vita ad un centro di progettazione e definizione di infrastrutture al servizio della mobilità, dell’intermodalità e in definitiva dello sviluppo del Paese. L’Ad del Gruppo ha precisato che “Fs è diventata una holdng della mobilità europea” e che Anas “rimane una società con una sua identità”. Mazzoncini ha però sottolineato un aspetto importante: “Inizieremo – ha detto -, a progettare in maniera integrata infrastruttura ferroviaria e stradale, nell’ottica di dare ai cittadini un servizio migliore door-to-door quindi offrire un sistema di mobilità intermodale”.
Ma le ferrovie continuano anche la loro azione sul territorio attraverso, per esempio, i nuovi treni locali che Mazzoncini ha indicato come “in fabbrica in costruzione”. I primi convogli cominceranno ad arrivare sui binari “dall'aprile 2019”. Mazzoncini ha anche aggiunto: “Dall'aprile 2019 in avanti tutti i treni escono dalle fabbriche, 15 treni al mese, finché non arriviamo ad avere tutti i 500 treni nuovi”. Un impegno importante in favore del Paese che vale un investimento di “5 miliardi: per fare in modo che le flotte di tutte le regioni che serviamo (cioè tutte ad eccezione della Lombardia) avranno entro il 2021-22 un'età media dei treni di 5 anni”.
Circa Alitalia, invece, l’Ad di Ferrovie ha precisato: “Noi siamo fuori dalla procedura, se fossimo stati veramente interessati saremmo nella procedura”. Questo non per una “sottovalutazione di Alitalia che è un'azienda importantissima per il Paese” e “non perchè non c'e' nel mio cervello anche una riflessione su Alitalia”. Mazzoncini ha quindi precisato che “il problema è che Alitalia è un'azienda ad oggi molto piccola e ha bisogno di un partner internazionale forte”. Sul tema quindi il vertice delle Ferrovie ha concluso: “E’ fondamentale per Alitalia riuscire a trovare un partner intercontinentale importante che le consenta di non essere una piccola navicella in un mare” di transatlantici. “L'importante è avere un transatlantico come amico e noi nell'aviazione non siamo un transatlantico”.
L’Ad di Ferrovie ha quindi commentato la scelta di Italo di quotarsi in Borsa come una scelta giusta dal punto di vista di quella società. Ma per le Ferrovie dello Stato la strada migliore al momento restano i bond. “Noi e Italo – ha spiegato Mazzoncini -, abbiamo la stessa esigenza, che soddisfiamo in maniera diversa, entrambi abbiamo bisogno di investire sui treni”. Per questo le Fs, hanno “emesso quasi due miliardi di bond”. L’Ad del gruppo ha quindi precisato che “dal punto di vista del finanziamento del gruppo è molto più efficiente” finanziarsi “con i bond che con l'emissione di flottante”. Anzi, Mazzoncini ha aggiunto che “l’esperimento fatto negli ultimi mesi con i green bond ci sta facendo fare una riflessione profonda. Se il tema è l’approvvigionamento di risorse finanziarie, a Ferrovie conviene questo tipo di strumento”.